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LUGLIO/AGOSTO 2018 / Mixer 45 Si spazia dai prelievitati industriali alle produzioni artigia- nali; dal lievito madre a quello di birra per arrivare alla biga (preimpasto morbido a base di farina, acqua e lievito); ci si sbizzarriscesullefarciture(possibilmenteeffettuatealmomen- to) e sulle grammature, fino ad arrivare a variazioni sul tema della ricettazione originaria con l’utilizzo di grassi vegetali. MANIFATTURA ARTIGIANALE Leggerezza edigeribilità sono leparoled’ordine che ispirano ErikaBiancucci ,Responsabiledel ProgettoPasticceriadi Love IT, (Food Experience Store dedicato al Made in Italy). Giova- nissima, ma dalle idee molto chiare, Erika è una portavoce di riferimento della filosofia dell’Azienda, che l’ha coinvolta in prima persona nella realizzazione del suo progetto per quanto riguarda il mondo dei dessert e dell’innovazione nel settore dolciario. Il risultato? Prodotti artigianali realizzati sia con farina di grano duro sia con farina ai cereali. Poco burro (solo il 15%), cui si affiancano olio di riso e di vinaccioli (grassi vegetali buoni, perché ricchi di polifenoli). “Per un prodotto di qualità, caratterizzato da un’alveolatura corretta della pasta (e quindi più digeribile) – spiega Erika – il segreto sta essenzialmente nella lievitazione, che dura due giorni ed è suddivisa in più fasi (tra cui una in cui il prodotto viene portato a -2 °C)”. Ancora una nota: niente lievito madre; per ragioni di pra- ticità, infatti, la giovane pasticcera opta per lievito di birra POP CEREAL CAFÉ Cereali a colazione? A casa senza dubbio, ma al bar? Se in Italia la cosa può ancora sembrare strana, all’estero invece non stupisce più. Dal regno Unito alla Francia, dal Canada agli States fino al Portogallo, i cereal bar hanno ormai preso piede. Per conoscere meglio il fenomeno, abbiamo chiesto a Filipe Vicente del portoghese Pop Cereal Café di parlarci del suo locale. Come nasce l’idea di un Cereal Bar in Portogallo? Dopo la crisi finanziaria, finalmente l’economia portoghese sta crescendo e Lisbona e Porto sono oggi una vera fucina di idee nuove e di tendenza: è qui che nasce Pop Cereal Café. Non c’era un posto simile, prima. Così abbiamo deciso di aprirlo e creare il bisogno nel nostro mercato. Cosa proponete a colazione? In primis, ovviamente, cereali. Ma non in un modo “normale”... La nostra proposta, infatti, non si limita a un singolo tipo di fiocchi con latte ma contempla anche “miscele pazze” di 3-5 cereali diversi con vari topping (M&M’s, marshmallows, biscotti, Oreo, cioccolatini, ecc.). Volendo, a questi mix si può anche aggiungere del gelato. Inoltre il cliente può scegliere di personalizzare la sua colazione, optando per uno yogurt o un latte vegetale, al posto di quello normale. Oltre ai cereali, offriamo frappè pazzi al gelato (li chiamiamo “Freakshake”), biscotti artigianali con burro di arachidi (con i cereali Reese’s Puffs), Pop Tarts, e varie tipologie di caffè (espresso, mocaccino, cappuccino, latte macchiato, caffè bombom, freddo , cioccolata calda, tè, ecc.) Qual è il prezzo medio? I mix partono da 3,60 € per arrivare ai 4,10 € del più costoso. Molto dipende dagli extra scelti. La scodella media con il latte costa circa 4 €. La vostra gamma? Comprende circa 130 tipi diversi di cereali (di questi il 70% viene importato da Stati Uniti, Israele, Sudafrica, Germania, Francia e Regno Unito), 50 diversi condimenti e 30 tipologie di bevande. Il maestro Iginio Massari – in un post sul suo profilo Facebook – specifica come nel croissant francese venga usato pochissimo zucchero e non ci siano affatto uova (se non forse per una spennellata in superficie); diversamente da quanto accade nel cornetto nostrano, decisamente più dolce e arricchito di uova nell’impasto. Ricche di burro ma non sfogliate, invece, le brioche sia nella tradizionale forma tondeggiante con cupolina, sia in quella a mezza luna (dalle origini controverse e fantasiose). UN’ALVEOLATURA MEDIA DELLA PASTA RENDE ALTAMENTE DIGERIBILI I CORNETTI LOVE IT
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