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4 Mixer / LUGLIO/AGOSTO 2018 IL PUNTO del presidente FIPE Lino Enrico Stoppani D opo una trafficata gestazione è stato partorito un Governo, a cui non si può che augurare bene, perché lesorti del Paesedipendonomoltodallesuepolitiche: economiche, sociali, istituzionali. Il suo esordio è accompagnato, da una parte, da positive aspet- tative ed entusiasmo, soprattutto da chi ha sostenuto i Partiti che lo esprimono e, dall’altra, invece, da altrettante dosi di scetticismo e preoccupazione targate opposizioni. Al di sopra, vigila e opera la figura del Presidente Sergio Mat- tarella, certezza, sicurezza e garanzia per il Paese. Sulle questioni politiche le Associazioni di Categoria hanno sempre avuto un profilo istituzionale, di rispetto e modera- zione, cioè, nei comportamenti e nei toni rispetto alla Politica, atteggiamento spesso interpretato dalle aziende rappresen- tate come eccessiva riverenza, che disperderebbe l’efficacia dell’azione sindacale. Ognuno sul tema ha le sue legittime opinioni , ma esperien- za e trascorsi insegnano che questo approccio premia, anche perché non impedisce una critica costruttiva all’azione politica. Da questoGoverno, ridimensionate le preoccupazioni su Euro ed Europa e riformulate le posizioni su reddito di cittadinanza, Legge Fornero, flat tax ed altri interventi che avrebbero avuto impatti sulla tenuta dei conti pubblici, ci si aspetta l’azione politica coerente non solo con gli obiettivi del “ Contratto ” sul quale si è costruita l’alleanza politica, ma anche e soprattutto con i vincoli di bilancio e gli accordi internazionali. Dare fiducia incondizionata sarebbeundisimpegno rispetto alle responsabilitàdi controllo ,ma lapartenzadel cosiddetto “ Governo del cambiamento ” deve essere accompagnata con i migliori auspici e la giusta dose di benevolenza e compren- sione, rispetto ai possibili errori strategici dovuti a qualche deficit di esperienza. D’altra parte, però, se politici di lungo corso, definiti esperti e competenti, hanno lasciato il Paese nelle condizioni che lamentiamo, allora può starci anche il periodo di grazia sui nuovi. Non è una cambiale in bianco, ma la consapevolezza delle difficoltà che si presentano ai nuovi governanti , in un contesto socio-economico pieno di debolezze e criticità. RuolodelleAssociazionedi Categoria èquellodi vigilare epun- golare e, al riguardo, preoccupano leprospettive sullepolitiche del Turismo, distaccate dall’ex Mibact, dove il settore aveva un’allocazione coerente e funzionale con la gestione dei beni artistici e culturali, attrattori di turismo, e destinato ad un accor- pamento con il Mipaaf (Ministero politiche agricole, alimentari e forestali) che ha sempre avuto altre competenze e funzioni. La decisione sembra giustificata dalla necessità di deviare flussi turistici dalle saturate città d’arte verso i borghi e quello che c’è nel resto dell’Italia, agriturismi compresi, assegnando, quindi, all’agricoltura anche una funzione turistica, che non è strategi- camente coerente. C’è un precedente nella trascorsa legislatura, che aveva at- tribuito al mondo agricolo titolarità e legittimazione nella definizione delle politiche sul Cibo, trascurando settori che in termini di occupazione e di valore aggiunto valevano sul tema molto di più, come la Ristorazione e l’Industria Alimentare, che producono,trasformano,valorizzano,promuovonoededucano. Stonature già denunciate, che hanno portato ai “ Distretti del Cibo ” orientati solo verso i bisogni del mondo agricolo, che si stannoreplicandoper il Turismo, sottovalutandoevidentemente il fattochegestire flussi turistici, valorizzare lenostreeccellenze, promuovere il Paese, richiede competenze ed esperienze che non si inventano, considerando anche il fatto che per tutelare i territori c’è già il Ministero dell’Ambiente. Sceltediscutibili,allimitedell’autolesionismo,chesperiamosiano corrette, anche per non dare aggiuntivi vantaggi competitivi a concorrenti già agguerriti di loro. Il Governo del Cambiamento tra Agricoltura e Turismo

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