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LUGLIO/AGOSTO 2018 / Mixer 69 Diego Ferrari, i cocktail low alcol sono un’oppor- tunità di business? Senza dubbio. Il numero di clienti interessati a un bere miscelato meno alcolico è sempre più alto. E la tendenza è destinata a consolidarsi, trainata da diversi fattori: dalla più diffusa consapevolezza del legame tra alimentazione e salute alla campagna d’informazione sul bere consapevole promossodalle stesse aziende del beverage, senza scordare la legi- slazione più severa per chi guida in stato d’ebbrezza. Quali sono le materie prime di un drink con meno di 21 gradi? Il vino, la birra, il sakè, in primis. E anche molti bitter & aperitivi, tra cui il Marendry Fabbri e l’Aperol, ver- mouth e vini liquorosi e aromatizzati come il Porto (bianco e rosso) e i Passiti. Inoltre, alcuni elisir &amari e diversi liquori, dal St Germain al Frangelico, dall’I- talicus Rosolio di Bergamotto al Baileys Irish Cream. Idee per promuovere i cocktail low alcool? Organizzate incontri per la stampa e serate a tema, raccontate ai clienti i vantaggi salutistici del drink mentre lo preparate, curate decorazioni e colore finale. E ancora: pensate a una proposta di drink low alcool “classici” per consentire al cliente di sentirsi a proprio agio appena apre la lista. INGREDIENTI 2 cl Chambord 5 cl sakè 6 cl succo d’Ananas Ghiaccio di servizio pilè TECNICA Shake DECORAZIONE Fiori commestibili e foglie di ananas Lupin III PREPARAZIONE Versare ingredienti in uno shaker con abbondante ghiaccio. Shakerare energicamente per 15-20 secondi, versare nel bicchiere colmo di ghiaccio pilé. Decorare con un fiore commestibile e foglie di ananas. IL LUPIN III, TWIST LOW ALCOOL DEL FRENCH MARTINI, INCONTRA PARTICOLARMENTE IL GUSTO FEMMINILE GRAZIE ALLE SUE NOTE FRUTTATE. FOTO DI PASQUALE FORMISANO PER IL LIBRO COCKTAIL LOW ALCOOL

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