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LE CONSUMAZIONI DI COCKTAIL: L'ANALISI PER SESSO (in %) 74 Mixer / LUGLIO/AGOSTO 2018 MIXABILITY Il mercato Donne Uomini SPAZIO ALLE CONTAMINAZIONI Paradossalmente, però, èproprio inquest’ultimocom- partochesipossonointravedere interessantipossibilità di sviluppoper lacategoria. «Sesi osserva l’andamento dei consumi di cocktail in funzione delle fasce orarie – afferma Figura – si può notare come negli ultimi mesi leconsumazioni legateall’aperitivosia sianodistribuite su un arco temporale più ampio: flettono, infatti, i va- lori relativi al tardo pomeriggio (18:00-19:00), mentre aumentanoquelli riferiti allaprimaserata (21:00-22:00), che storicamente rappresenta ilmomento topicodella cena».Idati,inbuonasostanza,lascianointenderecome vi sia spazio – leggi opportunità di business – per una contaminazionetracanali eofferte. «Tradizionalmente– precisaFigura–aperitivoecenacosti- tuivano occasioni di uscita differenti: o si sceglieva l’una o ci si indirizzava verso l’altra. Ora, invece, si fa strada un cambio di abitudini: al cocktail si tende ad abbinare anche il cibo. Un trendcheaprenuove frontiere, inpar- ticolare per i ristoratori. Oltreconfine – penso a Francia o Germania – non è infatti inusuale sedersi al tavolo di un ristorante e ordinare un cocktail, a cui magari far poi seguire un piatto selezionatodal classicomenu. In Italia questa pratica non ha finora trovato applicazione,ma i tempi potrebberoesserematuri per- ché la situazioneevolva: prevedere infatti una cartadei cocktail a fianco della carta dei vini potrebbe rivelarsi proprio per la ristorazione un’arma capace di at- trarrenuovopubblico». Equindi nuovofatturato. almeno due ragioni. Innanzitutto, si deve considerare come l’incremento ottenuto dai cocktail vada collocato all’internodiuncomparto,quellodeiconsumifuoricasa, chepuremostratassidisviluppocomplessivi,machecor- re a ritmo nettamente più lento: le rilevazioni del primo trimestredel2018parlano infatti di un’accelerazione del settore pari all’1,8% in termini di visite e al 3% sul fronte della spesa. In se- condo luogo, le maggiori consumazioni di cocktail si devono raffrontare con un andamento sostanzial- mente stabile degli alcolici, attestati a circa 1,6 miliardi di consumazioni annue. Il che suggerisce come sia in attouncambiamentodeigustidei clienti,chesembrano apprezzare sempre più la mixability a discapito di altre categorie più tradizionali, come, per esempio, il vino. Prova ne è anche il fatto che i drink realizzati con mix di liquori o spirits guadagnano terreno all’interno della stessa complessiva categoria degli alcolici: la loro inci- denza passa infatti dal 6,5% del 2016 al 7,4% del 2017». CRESCE IL MONDO DELLA NOTTE L’aumento del consumo di cocktail non si è però fatto sentire inmodoanalogo in tutti i canali. «Abeneficiare in modo più sensibile del fenomeno – spiega Figura – è il comparto del Travel & Leisure, quello cioè che identifica ilmondodei locali notturni o comunque legati all’intrattenimento, ovvero quello che rappresenta la voce più importante se si analizzano le visite legate a questa categoria di be- vande: qui i serving si sono apprezzati di quasi l’1%. Sostanzialmente stabile è invece il quick service, il segmento cioè composto da bar, fast food, locali take away, che incide per un non certo risibile 36,6% sulle consumazioni. In calo è, invece, il full service, ovvero il canale che corrisponde alla ristorazione tradizionale, il cui peso si riduce dal 13,4% del 2016 al 12,7% del 2017». Fonte: The NPD Group 61,5% Nel 2017 il consumo di cocktail si è legato per lo più ad aperitivo e cena. Il pranzo pesa infatti solo per il 19,4%, peraltro in lieve calo rispetto al 19,7% del 2016. 47,9% Margarita, Negroni & co. piacciono soprattutto ai giovani adulti: nella fascia tra i 26 e i 45 anni si concentra quasi la metà dei consumi. Significativo, seppure in calo, il peso dei ragazzi tra i 18 e i 25 anni, un target che sfiora il 15%. In crescita, invece, il ruolo dei consumatori più maturi: l’incidenza della fascia dei 46-55enni è arrivata al 18%, quella degli over 55enni ha superato il 19%. 57,8% 42,2%
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