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SETTEMBRE 2018 / Mixer 17 In questo caso è possibile ricorrere al ginseng o al caffè d’orzo? Esistono bevande a base di solo ginseng che hanno le caratteristiche intrinsechedi questapianta (vagamente egenericamente“energizzante”),mentre il caffèal gin- sengpossiedecontemporaneamente lecaratteristiche (e la forza) sia della caffeina che del ginseng con l’ovvia conseguenza di una maggiore potenzialità eccitante per l’organismo. In quest’ultimo caso facciamo ancor maggiore attenzione a quelle condizioni cliniche di cui parlavamo prima così come attenzione alla possibilità che un eventuale consumo serale possa disturbare il sonno. Il caffè d’orzo invece è fatto appunto con orzo e non con chicchi di caffè e quindi non riserva sorprese e conseguenze di sorta: è una bevanda consigliabile senza problemi, che non interferisce col metabolismo e con il sonno e che si potrebbe prevedere sostanzial- mente in qualsiasi regime alimentare senza particolari accorgimenti o “avvertenze per l’uso”. Quale il più indicato in un regime dietetico? Per una persona sana, non ipertesa né ansiosa, che sia abituata a non zuccherare molto questo tipo di bevande, è possibile prevedere sia l’uso di caffè in corrette quantità (diciamo non più di tre al giorno, con la riserva di consumare decaffeinati qualora si abbia voglia di un’ulteriore tazzina), sia l’uso di caffè al ginseng (anche in questo caso non andrei oltre le due-tre tazzine e mai di sera), sia quello d’orzo, per il quale invece possiamo essere molto più tranquilli sia nelle quantità giornaliere che nell’eventuale consumo serale. Il problema dietetico si pone semmai dinanzi all’ipotesi che queste bevande vengano consumate ripetutamente nella giornata e che ogni volta si cada nella tentazione di zuccherare troppo la tazzina: se il numero delle calorie di un caffè senza zucchero è vicino allo zero (quindi compatibile con qualsiasi ti- po di dieta) il numero delle calorie di cinque caffè (di qualsiasi tipo) con due cucchiaini di zucchero in ogni tazzinaavvicinapericolosamenteilcomputototaledelle calorie a quello di un piatto di spaghetti. Come dire: mangiare “un primo” senza averlo previsto. Si capisce bene che inqualsiasi regimedieteticocheprevedauna restrizione calorica un piatto di pasta imprevisto e non calcolato, seppur sotto forma di “innocuo caffè”, deb- ba rappresentare un elemento da non sottovalutare. Inutile dire che per un diabetico, ad esempio, sarebbe un problema: ma – ripeto – un problema determinato dallo zucchero aggiunto e non dal caffè. Eppure c’è qualcuno che pensa che l’espresso produca tossine tali da favorire l’aumento di peso… Non si aumenta di peso a causa di tossine, emeno che mai,di tossineprodottedal caffè.Anzi, comedicevamo, il caffècomportaunmaggior consumodi caloriequindi tendenzialmenteproduce opuòprodurre un controllo positivo del proprio peso. Il caffè determina anche una stimolazione dell’apparato digerente, non tanto a livello dello stomaco (non si digerisce certomeglio o peggio con un caffè anche se il consumo rituale di un caffè dopo i pasti è un vero obbligo italiano) quanto a livello dell’attività intestinale. La caffeina talvolta viene addirittura considerata ‘pericolosa’… La caffeina è una sostanza “importante” dal punto di vista degli effetti sull’organismo. Da quelli positivi e utili come la capacità di aumentare la concentrazione e l’attenzione, sino a quelli “negativi” come la pos- sibilità di determinare tachicardia, tremori, nausea, ansia, confusione mentale o vertigini. Solo coloro che soffrono di queste problematiche devono fare atten- zione alla caffeina. Dobbiamo insomma sapere che, a meno di situazioni eccezionali e particolari, bere un caffè in genere non produce conseguenze, mentre bernequantitàmaggiori può far comparireviaviagradi diversi e sempre più importanti di quei disturbi che dicevamo poc’anzi. In definitiva, ci sono patologie che necessitano dell’eliminazione dell’espresso? Non inviterei a consumare significative quantità di caffè espresso o caffè al ginseng a un iperteso, a un ansioso o a un tachicardico. Così come li vieterei a una donna incinta o a un bambino. In questi ca- si un caffè d’orzo è una sana e gustosa alternativa che forse si dovrebbe incentivare con mag- giore energia. Per il resto, via libera a tutti!

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