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SETTEMBRE 2018 / Mixer 69 T ra le tendenze più cool nel mondo della mixology i Secret Bar o Speakeasy sono certamente i luoghi dove il bere bene entra in un’atmosfera decisa- mente più intima, fatta di mistero, esclusività e rapporto umano. Seppure ispirati agli anni ‘20 quando il Proibizionismo ren- deva obbligatorio nascondersi per bere alcolici, per lo più di bassa qualità; oggi i Secret Bar che si ispirano a quell’epoca, propongonomaterie prime di alta qualità, drink list ricercate e bartender in grado di rendere il rapporto con il cliente più “familiare” e costruttivo. È questo il caso di Ada C. , secret bar di Padova, nato dalla passione che Max Morandi, bar- tender d’esperienza nonché Trainer Planet One , ha per questo mestiere. Max, questa professione l’ha scelta negli anni ’90 per puro divertimento che nel tempo si è trasformato in una vera e propria passione. Trainer e consulente dal 2005 per Planet One, è stato barmanager per diversi locali fino ad arrivare oggi a realizzare il suo progetto più grande: aprire un se- cret bar portando al suo interno una scuola per bartender. Max, Ada C. è una tua creazione: cosa ha ispirato questo progetto? Il progetto nasce dopo aver preso la decisione di metter- mi in prima linea nella gestione della sede Planet One di Padova. Cercavo un modo per portare il mio stile e il mio modo di vedere la miscelazione a contatto con le persone: l’obiettivo più grande per un trainer, a mio avviso, è quello di trasmettere la passione, l’energia e la voglia di mettersi in gioco oltre al dare nozioni. Tutti possono studiare un libro e ripetere i punti chiave a più persone, ma la cosa più importante è far capire che, subito dopo l’acquisizione delle nozioni, queste vanno rimesse in discussione, riviste, provate e sudate in prima linea. Ada C. è di sicuro un nome particolare, molti si chiederanno come mai lo hai scelto... Quando la mia idea ha iniziato a prendere forma, giorno dopo giorno, poltrona dopo poltrona, tappeto dopo tap- peto, si è presentata l’esigenza di dare un nome a questa nuova realtà che nasceva. A quel punto il nome è arrivato da sé in una sera come tante, mentre ero a cena con i miei collaboratori: Ada C. un nome corto, veloce ma pieno di significato. Ada C. è un grazie gigante a una donna (Ada Coleman), è un esempio di incoraggiamento (se ce l’ha fatta Ada negli anni ’20!). Questo nome, poi, rispecchia piena- mente il mood del locale: gli interni, infatti, vogliono essere la sua casa con cornici, tappeti, centrini ricamati e oggetti ricercati. Tutto questo è racchiuso in 4 lettere e un punto. MEZCAL: UP In questo momento storico il consumatore e l’addetto ai lavori è più attratto dal prodotto artigianaleedinicchiarispettoallagrandeindustria. Ilmezcal,pertroppotempoidentificatocomespirito del gusano (caratteristico verme dell’agave), oggi vince per le molteplici sfumature, per la materia prima e la territorialità, conferendo alle stesso tempo unicità. GIN: STABILE Ilgin,chehafattodavolanonegliultimianni,sembra si stia stabilizzando. La richiestaè semprebuonae il suoserviziovelocemaelegante,lorendecompagno ideale nelle serate sold out. DISTILLATI DI FRUTTA: DOWN Oggi i riflettori sono puntati su prodotti più lontani che creano un cono d’ombra sui distillati di frutta di tradizione italiana e, in special modo, trentina. In questo momento storico sono poco utilizzati ma speroche lanuovagenerazionedimixologistpossa riscoprire questi prodotti ben saldi nella tradizione italiana. UP & DOWN CLASSIFICA SPIRITS DI MAX MORANDI

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