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OTTOBRE 2018 / Mixer 67 WHISKY: UP Negli ultimi anni questo prodotto ha acquisito sempre più popolarità aumentando la richiesta a tal punto che la clientela ha approfondito la ricerca di nuovi prodotti. Il mercato si è quindi ampliato, arricchendo l’offerta con nuovi brand locali estranieri. Unagrande influenzaarriva soprattutto dal Giappone, dove la cultura del whisky è quasisolidacomequellaScozzese:ilmercatoaustraliano vede nei top 20, whisky d’importazione nipponica. BIRRA: STABILE È sempre stata e sempre lo sarà la bevanda più popolare di questo Paese. La ricerca e la richiesta di nuovi prodotti esapori,haportatoaunincrementoesponenzialediCraft Breweries. Il mercato è sostanzialmente diviso tra Macro Brewery Beers e Craft Beers. VODKA: DOWN In quasi tutti i locali si trovano sempre e solo i big brand (Smirnoff,Belvedere,GreyGoose).Perquantoconcerne ilmercatoaustralianononc’èungran focus sulla specia- lizzazione di questo prodotto, la richiesta è bassa e la ricercadapartedellaclientelanonèmoltospecializzata. UP & DOWN CLASSIFICA SPIRITS DI ALBERTO D’AGOSTINO parazione, a mio avviso, sono l’umiltà e la dinamicità: sapersi adeguare al tipo di locale in cui si opera, capire il tipo di clientela e i suoi gusti, cercare di istruire il cliente sugge- rendo, non imponendo. Tutto questo perché il cliente entra nel locale per svagarsi o vivere un’esperienza appagante: il ruolo del bartender è quello di realizzare quell’esperienza e renderla memorabile. Saper stare dietro un bancone non si riduce solo nel saper fare un cocktail, versare del vino o spillare una birra, ma si traduce nel modo in cui ti proponi e proponi l’esperienza del bere al cliente. Dopo anni in Italia, ma soprattutto in Europa, sei approdato in Australia. Quali opportunità professionali può offrire questo Paese per chi fa il tuo mestiere? Dopo tante esperienze nella vecchia Europa ho sentito la ne- cessità di confrontarmi con qualcosa di nuovo e ho deciso di trasferirmi in Australia. Ho impiegato il primo anno a cercare di capire come funzionava il mercato del beverege e quale potesseessere,perme,ilgiustoposizionamentoprofessionale in questa nuova realtà; ho cambiato diversi lavori finché non ho trovato il ‘mio posto’ presso il Restaurant Bar Daniel San a Manly (Sidney). In poco più di tre anni sono riuscito a ottenere ottimi risultati e professionalmente non mi pento della scelta fatta. Ho iniziato come bartender, ma nell’ultimo anno, grazie amio impegnoealla fortepassioneper questomestiere, sono riuscito a ottenere la posizione di barmanager e di operations etrainingmanager.L’Australiaoffrevalideopportunitàperfare carriera, se si hanno competenza, passione e determinazione, raggiungere dei traguardi professionali è di certo possibile. Australia vs Europa: quali le differenze (se ce ne sono) tra i locali europei e quelli australiani? In Australia l’avviamento e la gestione di un locale, che sia un coffee shop, un pub o un ristorante, ha sempre alla base unavisione imprenditorialechepresupponeunampliamento dell’attività: si apreun localepensandogiàdi aprirnepoi altri. Questoconcettocorporateè, amioparere,molto lontanoda quello europeo ma soprattutto italiano: nel nostro Paese la conduzione familiare delle attività è prevalente, l’ottica lavo- rativa si limita quasi sempre al sostentamento della famiglia. L’unico Paese in Europa che ha delle similitudini in termini di organizzazione e caratteristiche lavorative simili a quelle australiane è la Gran Bretagna. In termini di domanda da parte della clientela, quali le preferenze al bancone del popolo australiano? Quali le abitudini di consumo? In termini di domanda, la birra è di sicuro il prodotto più richiesto dagli avventori australiani, immancabile in tutti i locali e per tutta la settimana, tranne nei week-end dove la L’esperienza londineseèstataquelladellasvolta, incui horea- lizzatochequestomestiereavrebbepotutoportarmi lontano. Londraèstatailpuntodipartenzapertanteesperienzelavorati- vecondiversilocaliesocietàdelsettore,masoprattuttoèstata l’occasionechemihaportatoallacollaborazioneconPlanetOne. Grazie a loro sono riuscito a raggiungere una crescita pro- fessionale di alto livello, mi hanno dato la consapevolezza di quanto dinamico sia il mondo del bartending e dell’im- portanza di formarsi e mantenersi aggiornati su prodotti, tendenze e tecniche. Hai avuto moltissime esperienze internazionali. La sperimentazione sul campo ha certamente il suo peso, ma da sola può bastare se si vuole davvero emergere in questa professione? Quali sono le caratteristiche di un “vero” bartender? Per diventare un professionista, in qualsiasi settore, la for- mazione è essenziale. Fortunatamente per un bartender la formazione ha una connotazione prevalentemente pratica: dai corsi in Ateneo alle diverse esperienze lavorative, tutto accresce il bagaglio professionale. Fondamentali in questo mestiere, oltre l’esperienza e la pre-
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