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NOVEMBRE 2018 / Mixer 83 nome del locale, “BipBip”, rappresenta il nomignolo che i danesi hanno affibbiato alle vecchie console portatili degli anni ‘80 e si riferisce ai suoni di que- sti dispositivi, ai loro vari “beep”, analoghi a quelli del vecchio “Pong”. Quello che contraddistingue la location, oltre all’offerta di gioco, è però il clima par- ticolarmente accogliente, che è in gradodi far sentire perfettamente a suo agio chiunque. Non a caso il locale frequentato da persone di ogni genere ed età: professionisti obambini, uomini edonne, giovani o anziani. Il modo migliore per rilassarsi dopo una giornatadi lavoro, bevendounabirraoun cocktail bio, magari accompagnatodaungustosopanino, volendo anche vegano, come èmolto in voga al Nord Europa. A differenza dei locali Arcade del mondo occidenta- le, questi due fanatici danesi del videogame hanno creato un concept sostenibile che attira persone che preferiscono giocare su armadi di legno di 30 anni in uno scantinato buio, circondati da coetanei, piuttosto che stare seduti a casa a giocare in al- ta definizione su console moderne. Ciò che hanno creato è la piacevole sensazione di tornare a casa entrando nel loro locale. Almeno per chi appartie- ne alle generazioni precedenti. Questa sensazione immediata di essere benvenuti è anche il motivo per cui il Bip Bip Bar è probabilmente con- siderato l’arcade più amichevole del mondo.

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