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La ricetta di Luca Simonetta ALMOND MILK PUNCH Tecnica: Shake and Strain Ingredienti: 2 oz Cognac Francois voyer V.S.O.P 1 e 1/2 oz latte di mandorla 3/4 oz sciroppo di miele e vaniglia Grattugiata di Fava Tonca DICEMBRE/GENNAIO 2019 / Mixer 105 CRISTIAN LODI, TITOLARE DEL MILORD DI MILANO PERCHÉ USARLI Premessa: “Nel bere miscelato, cognac e brandy sono ingredienti versatili e d’attualità, in quanto alla base di moltissimi classici drink”, analizza Dario Olmeo , titolare del Maracaibo di Alghero. Ancora: “Questi distillati re- galano ai cocktail corposità e dolcezza intense. E poi, in quanto percepiti come prodotti nobili, conferiscono al cocktailpregioeraffinatezza”,evidenzia MarcoFabbiano titolare del Laurus Cocktail Experience di Lecce. Non basta: “Danno carattere al drink e offrono al bartender la possibilità di esprimersi con semplicità. Per creare un cocktail equilibratoericcodi sentori,basta infattimisce- lare il cognac e il brandy con pochi ingredienti”, ricorda Mirko Cagnazzo assistant food&beverage manager al The Pantheon Iconic Rome Hotel. Gli estimatori? “La clientela che conosce e ama i grandi classici, dal Vieux Carrè al Sidecar allo Champagne cocktail. E il pubblico più maturo, abituato al consumo di cognac e brandy lisci”, afferma Fabiana De Santis , barlady del Pantaleo di Roma. E non è vero che i drink con questi prodotti piacciano solo ai cavalieri: “In realtà incontrano il gusto di uomini e donne di tutte le età, se si realizza un drink perfettamentebilanciato”,diceFabbiano.Peravvicinare i clienti ai drink con cognac e brandy “prima di proporre dei signature è bene introdurre in carta i grandi classici come Sazerac, Sidecar, Vieux Carré, Brandy Crusta e Champagnecocktail:drinkelegantidalgrandefascino”, puntualizza Cristian Lodi , titolare del Milord di Milano. Ma quali sono i punti di forza del cognac rispetto al brandy e viceversa? “Il brandy è un po’ meno caro del cognac. Tuttavia, considerato che i cognac più indicati alla miscelazione sono quelli più giovani il cui prezzo si aggira intorno ai 20-30 euro, il risparmio in termini di drinkcostèminimo. Incompenso, a livellod’immaginee di percezione nel consumatore, il cognac è considerato unprodottopiùprestigiosoeutilizzarlosignificarendere sofisticato ed esclusivo il proprio drink”, osserva Marco Callegari ,trademarketingVelierperMilanoeilNordItalia. La ricetta di Mirko Cagnazzo POCO MA BONO Tecnica: Stir and Strain Ingredienti: 30 ml Cardenal Mendoza 10 ml Frangelico cotto sottovuoto e a bassa temperatura con mela essiccata 3 dash Celery Bitter una scorza d’arancia nel mixing glass Servireall’internodiunapiccolacoppettaobicchie- re da degustazione, decorare con scorza d'arancia e granella di Cantuccio.
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