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il manager di Npd Group – sconta un progressivo calo dellaqualitàdell’offerta, nondi radoadottatoperman- tenere invariati i margini. Gli esercenti hanno piuttosto scelto di puntare sulla quantità, con buffet sempre più ricchi,manonsempreall’altezzadelleaspettativedegli ormai esigenti palati degli avventori». Così facendo, tuttavia, l’aperitivo è andato sempre più posizionandosi come il sostituto “povero” della cena, perdendo la propria identità. Paradossalmente, però, proprio qui sta il punto su cui fare leva per invertire la rotta. «Sesi vuoletornarearendereprofittevolequesto appuntamento – suggerisce Figura – occorre investire condecisionesulladiversificazionedell’offerta rispetto alle altre categorie, puntando sulla capacità di creare un’atmosfera specifica e un’esperienza singolare». E la ricetta per passare dalla teoria ai fatti è probabilmente più a portata di mano di quanto si possa pensare. «Si può, per esempio, – conclude Figura – tornare a valorizzare una delle colonne portanti dell’aperitivo: il cocktail. Sipotràcosì offrireun’esperienzagusta- tiva che la cena, per sua natura, non contempla». I prodotti più utilizzati nell’aperitivo Bevande fredde 50,7% Drink alcolici 43,8% Apetizer 16,3% Piatti da rosticceria 15,9% Contorni 12,9% Snack salati 12,4% Prodotti da forno salati 12,0% Frutta 10,7% Primi 8,1% Carne e Pesce 7,6% Bevande calde 5,6% Formaggi 5,3% Prodotti da forno dolci 4,4% Insalate 3,5% Dessert 1,8% Hamburger 1,6% Ice Cream 1,6% Pizza 1,2% Uova 1,1% Snack dolci 1,0% Cibo etnico 0,6% Yogurt 0,3% Fonte: The NPD Group COSA C’È NELL’APERITIVO? Immancabili nella composizione dell’aperitivo sono, naturalmente, bevande fredde e drink alcolici, presenti nella metà delle consumazioni. Molto più distanziate, invece, le proposte food, tra cui ben figurano apetizer, piatti da rosticceria, contorni e snack salati. Poco riscontro ottengono per contro pizza, uova, snack dolci, cibo etnico e yogurt. XXXVI Mixer / SPECIALE MOMENTI DI CONSUMO APERITIVO A CHI PIACE L’APERITIVO? ETÁ Il suo consumatore-tipo è piuttosto giovane: i millennials tra i 18 e i 24 anni rappresentano il 18,2% del bacino d’utenza, mentre i giovani adulti tra i 25 e i 34 anni pesano per il 25,4%. Va comunque ricordato che oltre il 50% delle consumazioni viene effettuato da un pubblico di età superiore ai 35 anni. SESSO Conquista tanto le donne quanto gli uomini: le consumazioni sono salomonicamente divise tra i due sessi al 50% FAMIGLIE Come facilmente intuibile, attrae poco i nuclei familiari con bambini fino ai 12 anni, che rappresentano soltanto il 7% del pubblico
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