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XLVIII Mixer / SPECIALE MOMENTI DI CONSUMO DOPOCENA Tra food pairing e nuovi format I l dopo cena è il momento forse più intenso della giornata al bar. Qui si stannomuovendo parecchie cose, la mixology si differenzia, coglie suggestioni dalle punte più avanzate della cucina, si incrocia con il caffè, le fermentazioni, le birre e i gin artigianali. E il pubblico risponde. Allo stesso tempo, però, è il momento più omologa- to e globalizzato, con meno identità. I mixologist, si sa, sono globetrotters, girano il mondo e oggi sono qua, domani là, portano idee e lasciano il segno, poi ripartono per nuove avventure. I formati si replicano e si rincorrono. Altrove riescoacapiredovesono, qui no. Siamoonesti: guardando gli interni di un bar da dopo cena, isola di luce e faro nella notte, chi saprà dire se siamo a Roma, Milano o Parigi? Milano ha da dire parecchio, certo. Anche sul fronte “facciamolo strano”. C’è il Wooding ad esempio, che usa ingredienti selvatici, il pettinatissimo shabby chic di Carlo e Camilla in segheria , il bar per surfisti con cocktail futuristi Surfer’s Den , il pioniere del gin “fatto in casa” Botanical Club . Più classica l’offerta di Roma. Dove si trova il migliore bar italiano secondo la World’s 50 Best Bars, il Jerry Thomas Speakeasy , scivolato però quest’anno al nu- mero 52. Altro speakeasy romano è Derrière , poi c’è Propaganda con il talentuoso bartender Emanuele Milano Milano Milano di Anna Muzio

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