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MIXABILITY Inchiesta 54 Mixer / FEBBRAIO 2019 Tra chi ha preferito includere nel menu anche una sezionedi indimenticabili c’è Cristian Lodi, bartender titolare del Milord Milano. “Se alcuni drink hanno fatto la storia, attraversando epoche e continenti e influenzando gusti e tendenze, un motivo ci sarà. Si possonoesi devonostudiareeproporrenuovi connubi, mabisognaprimache il clienteconosca le fondamenta. Per cui credo sia utile inserire in carta alcuni unfor- gettable che sono una leva per le vendite e aiutano a diffondere la cultura della mixology”, asserisce. Tutto chiaro, fino a qua? Aggiungiamo solo che qualunque delle tre opzioni decidiate, è essenziale spiegare a voce il menu. COME RACCONTARE I COCKTAIL Non ci sono dubbi: ormai non basta più limitarsi a scri- vere solo il nome e gli ingredienti. Occorre fornire altre indicazioni.Machecosaèmeglio raccontarenelladrink list per invogliare il cliente a ordinare un cocktail? La fontedi ispirazione (in casodi signature/twist), la storia, la categoria, il sapore, la gradazione, le calorie… o? Anche in questo caso, è tutto relativo. Per esempio, “nel caso di un cocktail bar healthy ha senso inserire KASA INCANTO DI GAETA RINNOVA LA COPERTINA OGNI 3 ANNI CIRCA E INVESTE CIRCA 10 EURO A COPIA. IL MENÙ SEGUE UN TEMA ED È A ROTAZIONE ANNUALE IL MENÙ DEL MILORD DI MILANO È ILLUSTRATO CON FOTO CHE PROMUOVONO ANCHE IL TEAM
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