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MAX MORANDI, PATRON E BARTENDER DI ADA C., ESTE MARCO ARDUINO, TITOLARE DEL MAYDAY CLUB, FIRENZE MIXABILITY Cocktail tipici 60 Mixer / FEBBRAIO 2019 LA PROPOSTA DAL VENETO: UN DRINK TIPICO PER OGNI REGIONE! Sulla miscelazione regionale Max Morandi ha le idee chiare: “Ogni regione italiana ha almeno un piatto da provare assolutamente. Sarebbe bello avere anche un drink che identifichi ogni realtà locale!”. Max, che è patron e bartender di Ada C. , secret bar di Este nato come tributo alla celebre barladyAdaColeman, crede molto nella territorialità e nelle potenzialità della sua regione; ad oggi ha attivato due collaborazioni con aziende agricole del territorio: con L’insalata dell’orto ha collaboratoper trasformare le loro violette eduli nel gin di gamma The Sister’s Gin mentre ha affiancato Scarpon nella produzione di due liquori molto parti- colari, Brodo di Giuggiole ed Estregone. Entrambi i prodotti nascononelVenetoadArquàPetrarca, unodei borghi più belli d’Italia: Brodo di giuggiole, a base del celebre“fruttodimenticato”,ricordaunrosolioconnote floreali, mentre Estregone è un infuso di erbe officinali che restituisce al naso sentori di anice e finocchietto e al gusto concede note di assenzio. Max fa un ulteriore passo verso la miscelazione regionale aprendo la pos- sibilità anche al food pairing: “Pensando a un piatto tipicodella tradizione patavina, unpiattodi selvaggina con crema di mais, abbinerei un Whisky Sour a partire da un blended whisky, succo di limone, marmellata di arancia e cipolla e un dash di Boker’s Bitter”. TOSCANA: LA TIPICITÀ VINCE SEMPRE Per continuare il nostro viaggio sul tema della miscelazione regionale, in Toscana ci vengono in aiuto due realtà molto diverse fra loro: una nella Firenze storica, l’altra immersa nella magia della Val d’Orcia. Marco Arduino ha aperto il suo Mayday Club nel 2001 nel centro storico di Firenze con l’idea di valorizzare la sua città e quello che nel passato ha saputo offrire. Non a caso l’interno del bar è anche sede di un’associazione culturale di Arte e Mestieri Fiorentini. Per Marco il locale è un punto di contatto tra le varie realtà del territorio: “Collaboro con monasteri, piccoli liquorifici artigianali, aziende agricole biologiche, antiche drogherie e farmacie. Avvalendoci di laboratori certificati emacchinari di ultimagenerazione ideiamoeproduciamo i nostri ingredienti. Dal liquore all’arancia amara della Gherardesca al liquore all’ulivo fino a quello ai porcini o al lardo di Colonnata. Misce- liamo le nostre basi con succhi di piante delle nostre colline, come rosa canina o il torchiato di ortica”.
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