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Si èportato inDuomo21 l’esperienza conseguita nel mon- do della notte? Qui in piazza si fanno alcune cose tratte dal mondo della nightlife. Come la figura del dj che senza dubbio è un plus. Quanti marchi avete e gestite personalmente? AbbiamoDuomo21, Botinero, TheClub, StGeorgePremiere. Questa diversificazione mi dà delle idee per fare più cose. Solo così posso proporre ai clienti un vero percorso, con un lavoro in sinergia. Quali sono i pro e contro di gestire un locale con questa esposizione particolare? Devi controllare più cose, avere scrupolo nel dettaglio. E devi accontentare tutti i turisti di alto target. I prezzi sono alti ma non altissimi ed è necessario valutare molto anche quelli. Importante è anche far attenzione all’utenza, qui ci si aspetta di trovare gente di un certo livello... Puntate su un target alto… Diciamo che siamo versatili… Facciamo anche degli ‘open day’ per illustrare cosa facciamo alle aziende. Poi ci sono i matrimoni. A tavolino abbiamo pianificato l’esperienza e l’of- ferta: dopo lepartitenotturneallostadio, noi teniamoaperto. Il Comune di Milano è attento ai bisogni dei proprietari di locali come il suo. Ritiene le politiche della Giunta adatte a stimolare la crescita della movida in città? Sonostati bravissimi a riqualificare il centro.Orastannoapren- do tanti marchi. Oggi il centro è vivo sempre, ogni giorno della settimana. Apprezzo lo sforzo della Giunta perché ca- pisco non sia facile gestire una città complessa comeMilano. Mi metto nei loro panni perché hanno ereditato problemi e accordi pregressi quasi impossibili da gestire. Consiglierebbe di investire in un locale come il suo, so- prattutto a un giovane desideroso di aprire un’attività nel settore della movida? E cosa gli consiglierebbe in merito? Se hai voglia di lavorare sempre, questo è il lavoro giusto. Che piano marketing avete? Sono un cultore del made in Italy, come la nostra cantina vini può dimostrare. Anche la carta del ristorante esalta l’Italia. Food, beverage e forniture sono tricolori anche perché nel nostro Paese abbiamo l’eccellenza. Come vi muovete tra i social? Ci affidiamo a un ufficio esterno. Lo standard è di due post a settimana per tenerevivo l’interesse. Poi ci sono eccezioni, come è accaduto durante uno shooting di Playboy, o i concerti che si tengono in piazza o, ancora, come operazioni fatte con la Philhar- monic Allianz. Come reagite ai commenti di TripAdvisor? Dobbiamo lavorare ancora molto su questo. Qualche insulto arriva sempre, magari ereditato da vecchie gestioni, e c’è sempre qualcuno che non vuole sottoporsi al controllo della sicurezza e si sfoga via web. In un locale, oltre a un imprenditore ben preparato serve oggi anche un dj e un barman di grido o comunque un testimonial come richiamo? Il mercato sta cambiando. Ci sono utenti preparati. Grazie anche ai programmi televisivi, i blog e gli influencer, la gente indaga, è curiosa, esigente. Punterete anche alla ristorazione? Assolutamente sì. Abbiamo due cucine. E ci stiamo indiriz- zando sulla creazione di un menù da 60-70 euro. Quantoconta il design, il look, lostilenellavostrastruttura? Fanno la differenza. Abbiamo tenuto lo stile di un appartamento di lusso. L’architetto è Andrea Langhi. Locali – Duomo 21 72 Mixer / FEBBRAIO 2019 LA SCHEDA di Duomo 21 Lounge Bar Società: Conred S.r.l. CEO: Carlo Grimoldi Indirizzo: Via Silvio Pellico, 2 20121, Milano info@duomo21.it | www.duomo21.it

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