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Distribuzione – Cooperativa Italiana Catering S iamo quello che mangiamo” asseriva nell’ot- tocento il filosofotedescoLudwigFeuerbach, sostenendo che un popolo può migliorare solomigliorando lapropriaalimentazione.Del resto è un dato di fatto, oggi più che mai c’è un’atten- zione quasi maniacale ai benefici di un’alimentazione attenta, sana e controllata e tutto questo ha modifi- cato le abitudini di molti consumatori anche in fatto di scelta quando si tratta di andare fuori al ristorante. E questo si è tradotto in un innalzamento generalizzato della qualità dell’offerta del fuori casa. Oggi non è più consentita e tollerata una qualità del cibo scadente. Lo sanno bene i ristoratori che hanno un’attenzione quasi maniacale nella ricerca delle materie prime da impiegarenellapreparazionedelle lorospecialità.Cosa che si ‘ripercuote’ nel lavoro dei fornitori che sono ‘obbligati’ a dare delle garanzie ai propri clienti. Ne sa qualcosa Lorenzo Morelli , distributore alimentare nonché consigliere d’amministrazione della Coope- rativa Italiana Catering , una delle associazioni più importanti nel settoredella fornituramerci per il canale ‘out of home’. Partiamo raccontando chi è CIC… Cooperativa Italiana Catering CIC nasce nel 1999 dall’idea condivisa di un gruppo di distributori del fuori casa. Il gruppo originario di fondatori ha saputo intuire le dinamiche di un mercato in continua evolu- zione e cogliere il valore dell’unione: consorziarsi è il “ modo migliore per sfruttare le potenzialità del lavoro di squadra a vantaggio degli associati e dei clienti. Dai 12 soci fondatori la CIC si è allargata agli attuali 36 diventando protagonista del mercato. Qual è stata la vostra chiave di volta per avere così tanto successo nel settore della ristorazione? Sicuramente la creazione di una linea di prodotti a marchioCIC, realizzatadallemigliori aziendealimentari italiane, ingradodi offrirealtaqualitàaunprezzoestre- mamente concorrenziale. Abbiamo un assortimento completochevadalla carne, al pesce, dai surgelati, alle conserve, salumi eformaggi…finoaiprodotti nonfood. Avete recentemente partecipato al Sial di Parigi riscuotendo ampi consensi… Io credo che la nostra esperienza al Sial sia stata estre- mamente importante perché, dopo aver consolidato la nostra penetrazione nel mercato italiano, avevamo bisogno di ottenere consensi anche fuori dai nostri confini. E la risposta è stata molto positiva. Abbiamo incon- trato diverse società di distribuzione interessate a trattare i nostri prodotti, anche perché la ristorazione italiana all’estero sta vivendo un momento estrema- mente positivo. Questo si traduce in una maggiore richiesta di materie prime italiane, e noi come CIC vogliamo cogliere questo volano per far pe- netrare i nostri marchi anche oltre confine. DOPO AVER CONSOLIDATO LA SUA PENETRAZIONE NEL MERCATO ITALIANO, OGGI CIC CON I SUOI PRODOTTI A MARCHIO PUNTA ALL’EXPORT di Maria Elena Dipace Guardiamo oltre confine FEBBRAIO 2019 / Mixer 89

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