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di Avv. Giulia Rebecca Giuliani, Area Legale, Legislativa e Tributaria Fipe 14 Mixer / MARZO 2019 PUBBLICO ESERCIZIO Sicurezza alimentare in Italia L o scorso 28 dicembre il Ministero della Salute ha tra- smesso al Parlamento la Relazione sulla “ Vigilanza e controllodegli alimenti edellebevande in Italia ”, nella quale sono riepilogate le azioni ispettive realizzate nel corso del 2017 dalle Autorità competenti. A fronte della considerevole attività di controllo effettuata lungo tutta la filiera alimentare (produzione, trasformazione, distribuzione,magazzinaggio, trasporto, commercio, nonché somministrazionedialimentiebevande),rimangonoseridubbi sull’organicità del contesto normativo di riferimento. Ma iniziamo dai numeri. Il 2017 si è caratterizzato per un’intensa attività di accer- tamento igienico sanitaria: 176.217 sono stati gli operatori del settore complessivamente ispezionati solo dalle ASL, di questi 57.974 sono bar e ristoranti. Gli esercizi del comparto della ristorazione che hanno ricevuto una “visita” da parte del comando dei NAS, invece, sono “solo” 11.211. Non stupisce neanche il primato dell’Italia che, con 3.759 notifiche alla Commissione Europea (28% in più rispetto al 2016), si è distinta come Paese maggiormente attivo nel si- stema di allerta rapido per alimenti e mangimi in ambito europeo (RASFF) che consente di segnalare in tempo reale i rischi per la salute pubblica connessi ad alimenti, mangimi e materiali a contatto con gli alimenti, consentendo di adot- tare tempestivamente le opportune misure di salvaguardia. Ciò premesso, come anticipato, è bene rilevare che il conte- sto normativo di riferimento non sembra sempre garantire Primato dei controlli e difficoltà normative sufficiente chiarezza agli operatori. Molteplici (e di diversa natura) sono le prescrizioni cui questi ultimi sono tenuti ad adempiere, così come altrettanto numerose sono le Autorità prescriventi, nonché quelle deputate ad effettuare le attivi- tà ispettive. La conseguenza è, inevitabilmente, un’attività di controllo circa la sicurezza alimentare degli alimenti non sempre uniforme. Sicuramente non aiuta il fatto che si tratta di un settore la cui disciplina normativa risulta dislocata su più fonti, anche di rango diverso, con ciò generando non poche difficoltà in- terpretative. Basti pensare allamoltitudine di fonti normative che si sovrappongono e che incidono sul settore in parola in modonon semprecoordinato: quelleeuropeeequellenazio- nali conferiscono precise competenze non solo al Ministero della Salute, ma anche alle Istituzioni regionali e comunali, le quali operanoa livelloterritoriale, rispettivamente, attraverso i servizi sanitari regionali e le aziende sanitarie locali. A ciò deve aggiungersi che anche alcune forze di Polizia sono legittimateadeffettuare i controlli (su tutti, il reparto speciale dell’armadei Carabinieri deiNuclei Antisofisticazioni eSanità – N.A.S.) e che figurano numerosi altri organi sussidiari che supportano il Ministero della Salute nei compiti di indirizzo generale e coordinamento inmateria di sicurezza alimentare. In siffatto contesto, la Federazione italiana Pubblici Esercizi ha voluto mettere a disposizione di tutti i propri associati il Nuovo Vademecum Ispezioni, uno strumento che aiuti le impresea comprendere lenorme in temadi ispezioni igienico

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