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52 Mixer / MARZO 2019 MIXABILITY Inchiesta I i varsi a un certo punto della serata sprovvisti di determinati bicchieri, guarnizioni ed eventuali cannucce”, puntualizza. Infine, la foto ha una minore capacità di emozionare rispetto al di- segno. È opinione condivisa da molti, uno su tutti Giovanni Liuzzi : “Personalmentenon sono un fan delle foto nei menù perché privano del gusto della scoperta. Pensate se prima di un appuntamento galante con una donna le chie- dessimo una foto dell’outfit! Ci rovineremmo la sorpresa. Al contrario, apprezzo l’utilizzo di di- segni stilizzati inquanto forniscono informazioni utili, come ad esempio la forma del bicchiere, senza togliere nulla all’immaginazione”. FORMA ESTETICA DELLA COCKTAIL LIST I MATERIALI La parola d’ordine è originalità. Senza dimen- ticare la chiarezza. La cocktail list diventa così libro (Four Seasons), diario a spirale (Milord), carte (Surfer’s Den), rivisitazione della palette di colori (Drinc Milano), ma quali materiali sono consigliabili? AL PINCH, FIGURINE DA COLLEZIONARE ABBINATE AI COCKTAIL PER INVITARE LA CLIENTELA A PROVARE TUTTA LA DRINK LIST IL MENU DEL SALMON GURU DI MADRID, DEDICATO ALL'AMAZZONIA

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