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Foto: Nicole Cavazzuti 54 Mixer / MARZO 2019 MIXABILITY Inchiesta Acostodi sembrareripetitivi, ribadiamocheogni scelta deve essere valutata ad hoc. Tuttavia, per orientarvi, vi possiamo dare dei macro consigli di massima. Primo, scegliete un materiale resistente. In caso contrario, prevedete di stampare un numero superiore di copie al necessario (ne parliamo nel successivo paragrafo) che vi permetta di rinnovare i menù usurati. Secondo, tenete presente che anche il supporto del menù va scelto in linea con il tipo di locale. “Un bar chic deve dotarsi di un menù opulento e ricco, che renda subito l’idea di eleganza. Concretamente, que- sto significa innanzitutto scegliere carta dalla buona grammatura (più pesa, migliore è), selezionare il tipo di carta (marcata o liscia) e il colore (bianco, avorio, grigio sono i più adatti). Inoltre, occorre individuare un raccoglitore prestigioso. Una copertina di vero cuoio, per esempio, fa sempre il suo effetto. E ancora: è bene affidarsi a un grafico per l’impaginazione e la scelta dei caratteri”, spiega Gianmario Artosi , noto barman consulente. Va da sé che per uno street bar rivolto a una cliente- la giovane e informale sarà più consona invece una drink list innovativa per grafica, colori e materiali. E si potranno usare anche supporti poveri o riciclati come stoffaocartoncini. “Personalmente, houndeboleper il cartoncino: tipermettedi contenere i costi,èfacilmente stampabile, è pronto in massimo tre giorni e grazie ai rivestimenti disponibili oggi è possibile ottenere qualsiasi tipo di texture desiderata. Senza contare che la riproduzione dei colori è molto fedele e il materia- le è resistente”, commenta per esempio Erik Viola, barmanager del Pinch – Spirits & Kitchen di Milano . IL FORMATO Prima di tutto valutate lo spazio a disposizione degli avventori seduti e l’illuminazione del vostro locale. Se avete tavoli di piccole dimensioni, optate per menù poco ingombranti. E se la luce e tenue, attenzione al carattere e al colore del menù. “Le drink list del Pinch sono piccole, maneggevoli e resistenti. Visto che l’illuminazione è del locale è bassa stiamo attenti che il menù sia sempre leggibile. Inoltre, considerata l’alta presenza di turisti sui Navigli, noi fac- ciamo sempre la carta in doppia lingua per agevolare la clientela straniera”, spiega Viola. “I formati sono quasi sempre A4 o A5, spesso in libretto rilegato. Di rado abbiamo fattomenù più grandi (come la drink list attuale che occupa lo spazio di un vinile doppio) o più piccoli (piegati a fisarmonica)”, spiega Viola. COSTI Quante copie è bene stampare rispetto al numero di posti a sedere, al tipodi locationeal target di clientela? Dipende. “All’Atrium Bar del Four Seasons di Firenze abbiamo stampato 200 copie del menù. Tenuto con- to che alcune copie della lista si rovinano o vengono rubate, in un bar lussuoso come il nostro è bene cal- colare almeno 5 copie per seduta”, osserva Edoardo Sandri. Ma anche la tipologia di drink list va presa in considerazione. “Se il menù prevede una lettura sin- gola e attenta serve almeno un numero di copie pari ai posti a sedere. Se la drink list è strutturata per esser condivisa si possono stampare meno copie”, precisa Yuri Gelmini barmanger del Surfers’ Den di Milano . E che incidenza ha il furto delle copie? “Si aggira tra il 15 e il 30%, in genere”, risponde Camboni. Idee per arginare il problema? Una la suggerisce Gelmi- ni: “Al Surfer’s abbiamo scelto di regalare le copie del menù nell’ultima settimana di vita della lista. Una volta abbiamo anche provato a chiedere un’offer- ta libera. Risultato? Con il ricavato abbiamo acquistato due piante per il nostro giardino”. MOCKTAIL LIST ALL'ATRIUM BAR

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