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APRILE 2019 / Mixer 15 UN MIX DI EPOCHE E STILI Viaggiare qui è semplice e difficile allo stesso tempo. La lingua innanzitutto, antichissima, non è del ceppo slavo. E la comunicazione è resa ancora più complicata dalla scrittura. Unodei 14 alfabeti al mondo, somiglia a unadecorazionedi unastoffa indianaedè indecifrabile. Però i Millennials spesso hanno studiato all’estero e parlano un ottimo inglese. La città è un potpourri di architetture, un minestrone dove la casa di legno con verande di gusto orientale sorge di fianco al palazzo brutalista di epoca sovietica, il grattacielo in vetro e acciaio fa ombra a un’elegan- tissima e decadente casa liberty. Vive unmomento di transizione con edifici ristrutturati ametà, interi isolati in rovina, ex fabbriche trasformate in modo davvero originale. BASSIANI E GLI ALTRI, QUI I CLUB FANNO POLITICA La Georgia giovane, creativa e progressista fa capo alla scena dei club undergournd. Capitanata dal Club Bassiani, un cunicolo di corridoi e stanze di cemento armato sotto gli spalti della Dinamo Arena, lo stadio cittadino, che risuonano della techno suonata dai più grandi dj del mondo. Protagonista l’anno scorso di un fatto incredibile ed emblematico del momento che sta vivendo la Georgia post-URSS e post-guerra. La notte del 12 maggio 2018 reparti di polizia in assetto da sommossa fecero irruzione in due club, Bassiani e Cafe Gallery, cercando droga, arrestando otto persone (recentemente condannate a pene dai 7 ai 9 anni) e chiudendoli. Nei giorni seguenti centinaia di giovani protestarono davanti al parlamento chiedendo leggi meno repressive e più libertà personale. “Il tutto è finito in nulla, come spesso succede da queste parti – ci ha detto Tamuna Karumidze –. La marijuana è stata depenalizzata e i club riaperti dopo qualche settimana”. E il Bassiani è sempre più famoso. Ad maiora. Bassiani, Khidi, Cafe Gallery e Success Bar sono i posti per ballare Drama Bar, Meoba, Ouroboros, Antishphot sono i bar più “in”

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