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APRILE 2019 / Mixer 23 affinché, ciò che si consuma in un locale, possa diven- tare esperienza personale ed esprimere il valore di un brand o di uno specifico prodotto”. Ideeecreativitànondevonomancaremaperprogetta- realmeglioun localebisognaaver chiaro inmentecosa verrà fatto al suo interno… “Se non sai fare i cocktail non si potràmai realizzarneuna cartaadhoc – continua l’architetto –. Le materie prime, gli ingredienti, i giusti accostamenti e quel tocco di estro che rende unico un drink giungono da studio e competenze; lo stesso vale per il mio lavoro e per avere un locale destinato a riscontrare successo serve preparazione e la capa- cità di osservare e ascoltare. In alcuni casi, anche se il barman ha grandi abilità ma la location non esprime nulla, il rischio di fallire è alto”. GIUSTI MATERIALI Undiscorsoanalogo vale ancheper i materiali, preziosi e d’impatto ma, in alcuni casi, poco adeguati o pratici perché difficili da lavare o facilmente danneggiabili se si considera un’attività intensa come quella nelle cucine di un ristorante. “Colori, luci e materiali sono gli strumenti che un architetto ha a disposizione per realizzare un progetto; la scelta dei giusti materiali è fondamentale perché, teniamolo bene a mente, un locale prima di tutto è una macchina tecnica che deve rispondere a precise funzioni e flussi di merci – spiega Colombo – Il legno e il marmo sono elementi naturali, splendidi edelegantimanonpossonoessereadoperati su tutte le superfici di un locale. Oggi esistonodei grès e dei laminati che ne riproducono l’aspetto estetico ma molto più resistenti all’usura, all’acqua e ai liqui- Q uando capita, è sempre un qualcosa che affascina, che attrae, che suscita interesse e vogliadi sperimentare, soprattuttoper chi ha curiosità di vivere esperienze diverse e vedere nuovi luoghi. Ed ecco che il desiderio di “pro- vare” un locale, un winebar o un ristorante aperto da poco – o celebrato da tutti – diventa irrefrenabile. Eh sì, perché è giusto cercare il meglio in fatto di cocktail, vini e cucina ma, allo stesso modo, entrare in un luogo etrovareclasse,modernitàedesign, soddisfa leattese. Una parete, una sala, un tavolo, un divano o il bancone della mixology prendono vita, diventano parte inte- grante di una richiesta (a volte inconsapevole o data per scontata) del cliente che cerca qualcosa in grado di comunicare le tendenze del momento ma, contem- poraneamente, che sia in grado di trasformare tutti, almeno per una sera, in cittadini del mondo. Un marmo posizionato in un certo modo, un mobile di legno, unapareteconun rivestimentopeculiare, oppu- re un piatto possono stupire per tanti motivi, il gusto minimal magari si contrappone a linee più ricercate, o la semplicità dell’arredo viene esaltata da specchi e giochi di trasparenze. Dietro alla buona riuscita di ogni singolo locale, soprattutto nelle metropoli, c’è sempre lo studio attento, costante e prolungato di un’équipe chedella creatività traslata sulla funzionalità fanno il loro obiettivo. È il caso dell’architetto Simone Colombo fondatore e proprietario dello studio SC + Partners –Architecture,Comunication&DesignStudio, collocato nel cuore di Milano. PRIMA DI TUTTO FUNZIONALITÀ “La progettazione di un locale di somministrazione deve seguire regole molto precise – inizia l’architetto –. Rispetto a un immobile residenziale tutto il lavoro di studio e realizzazione deve passare attraverso ele- menti imprescindibili, quali la funzionalità, l’ergono- mia, il marketing e il pieno rispetto delle normative urbanistiche-edilizie, oltrealla salubritàdegli ambienti, gli spazi per lo stoccaggio e quelli di lavorazione e somministrazione”. Un insieme di fattori che necessi- tano un’elevata capacità nel sapere plasmare tra loro anche altri elementi che, nella quotidianità cittadina, sono insostituibili per essere competitivi, ossia comu- nicazione, design, grafica e architettura. “Dobbiamoguardarel’insiemedelprogettoconun’am- pia prospettiva – aggiungeColombo – il bisogno uma- no del mangiare e del bere deve assumere una veste diversa,deverientrare inunpacchettomultidisciplinare

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