MX_315

APRILE 2019 / Mixer 25 “È giusto osservare il cliente ma è altrettanto giusto parlare con chi, concretamente, lavorerà in quello spa- zio, chef o barman che sia – aggiunge Colombo – in cucina la funzionalità va al primo posto, così come i materiali più appropriati, in sala ci dovrà essere un insieme comodo per lo staff e bello per il cliente”. Non esiste quindi uno standard valido per tutte le cucine o per tutti i banconi del bar, lo spazio di lavoro è una cosa sulla quale bisogna investire tempo e at- tenzione: se ben progettato andrà a vantaggio della produzione e del servizio. “Mi è capitatodi progettaree realizzareunapiadineria – conclude l’architetto – ho studiato tutto il processo che sta dietro questa attività, dall’impasto alla cot- tura, dalla farcitura al servizio. Solo così si ottimizza il lavoro e il tempo di tutti, con piena soddisfazione anche del cliente che, probabilmente, si ricorderà di un determinato locale perché è stato servito bene, ha mangiato ottimi piatti o bevuto un cocktail divino in un’atmosfera unica e coinvolgente”. Ideare, disegnare e realizzare un locale porta con sé differenti ingredienti, proprio come la realizzazione di un piatto o di un’abile creazione di mixology; è pure vero, stando alle parole di Simone Colombo che ogni locale deve essere una macchina tecni- ca e deve permettere di svolgere alla perfezione i suoi compiti ma, contemporaneamente, deve esse- re un luogo di ritrovo e di convivialità, di sorrisi ed emozioni, magari sorseggiando un Moscow Mule, il preferito dell’architetto, secco, leggermen- te piccante e diretto, come il suo carattere. LA SCELTA DEI MATERIALI DEVE ESSERE FATTA IN BASE ALLA FUNZIONALITÀ DEL LOCALE E ALLE ATTIVITÀ CHE SI SVOLGERANNO AL SUO INTERNO

RkJQdWJsaXNoZXIy MTg0NzE=