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26 Mixer / APRILE 2019 PUBBLICO ESERCIZIO La stagionalità U no dei più considerevoli mutamenti che sta trasformando il lavoro e sta caratte- rizzando la nostra società è certamente quellodei tempi di svolgimentodell’attività lavorativa. La trasformazione, infatti, non riguarda solo la durata dell’attività d’impresa nell’arco della giornata ma anche la collocazione della stessa nei diversi periodi dell’anno. In questo contesto, il tempo, oltre ad essere ancora il parametro di misurazione della prestazione lavo- rativa, rappresenta anche la variabile che descrive, in maniera determinante, la capacità dell’impresa di “stare sul mercato”. Tale ragionamento è ancora più rilevante per i pub- blici esercizi, dovendosi questi rapportare non solo con l’evoluzione dei gusti della clientela ma, eviden- temente, anche con i cambiamenti delle abitudini e dei tempi di vita della stessa. Ogni singola impresa mette in relazione, quindi, una parte rilevante della sua competitività con la propria capacità di essere reattiva e adattiva ai tempi della clientela. Una premessa di tale genere è indispensabile per capire in che modo, rispetto alla sfida dei tempi di lavoro, la contrattazione collettiva di lavoro possa giocareun ruolo indispensabiledi adeguamentodegli strumenti contrattuali ai tempi d’impresa in funzione dei flussi di consumo. I CAMBIAMENTI DELLE ABITUDINI, LE RIPERCUSSIONI SUL SETTORE, IL RUOLO DI FIPE di Andrea Chiriatti La sfida dei tempi di lavoro GLI STRUMENTI CONTRATTUALI È evidente che un settore come quello dei pubblici esercizi, caratterizzato dalla stagionalità, abbia pen- sato a strumenti contrattuali in grado di rispondere a tali esigenze di concentrazione dell’attività lavorativa in specifici periodi dell’anno. Il Contratto CollettivoNazionale di Lavoro sottoscrit- to da FIPE lo scorso 8 febbraio 2018 ha confermato, infatti, un’apposita regolamentazione del lavoro a termine stagionale per tutte le aziende del settore, così da preservare la continuità occupazionale delle professionalità esistenti e valorizzare quelle in via di formazione. Le successivemodifiche introdotte inmateriadal “de- creto dignità” della scorsa estate, quindi, successi- ve alla firma del CCNL dei Pubblici Esercizi, hanno rivisitato sensibilmente la disciplina del contratto a tempo determinato, limitandone la possibilità di ri- corso da parte delle imprese. Superfluo evidenziare come la riflessione sui tempi, tipici del settore, sia andata in cortocircuito a causa dei nuovi vincoli posti dalla normativa. Inparticolare, il decretodignitàha limitato lapossibilità di ricorso al lavoro stagionale alle sole aziende che nel corsonell’annoosservanounoopiùperiodi di chiusura, escludendo dalla disciplina specifica le imprese che nonprevedonoperiodi di chiusura nel corsodell’anno.
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