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DOSSIER VINO Curiosità 38 Mixer / APRILE 2018 “Usiamo lo stesso metodo di 8.000 anni fa, non trat- tato e non filtrato, e quindi meglio tollerato. Agli stranieri piace anche perché sono sempre alla ri- cerca di qualcosa di nuovo – ci spiega la sommelier di Vinotel , un hotel e ristorante, nella bella cantina – Oggi i consumatori cercano autenticità, storytel- ling, originalità. E nel robusto, particolaris- simo vino georgiano trovano tutto questo”. QVEVRI: LA TERRACOTTA DOVE FERMENTA IL VINO Il vino in anfora è un metodo antico con il quale si sta sperimentando sempre più spesso anche in Italia (pionieri sono stati i friulani Radikon e Gravner). Il qvevri è la grande anfora di terracotta a forma d‘uovo, sigillata e interrata nelle cantine, in cui avviene prima la fermentazione e poi l’affinamento dei vini. La porosità del materiale trasmette cambi di temperatura e areazione, l’assenza di angoli favorisce un’ossigenazione omogenea. È usata sia per i rossi sia per i bianchi, che lasciati in contatto con le bucce assumono un colore ambrato e sensazioni aromatiche forti e d’impatto. I tre quarti della produzione avviene nei Kakheti, noto per vini tannici e robusti, prodotti da vignaioli tradizionali. Ma ci sono anche innovatori come i francesi Vincent Jullien e Guillaume Gouerou della casa vinicola Lapati che “mescola la lavorazione tradizionale georgiana con tecniche europee e un tocco francese”. LA CANTINA DI VINOTEL

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