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APRILE 2019 / Mixer 81 no diventati dei punti di riferimento per centinaia di comitive, organizzano eventi di continuo e settimane interamente a tema. GLI SVILUPPI IN ITALIA Che sia questo il bar (o la sala giochi) del futuro, anche in Italia? Perché no, verrebbe da dire. Di certo i numeri che descrivono il fenomeno degli sport elettronici in Italia sono a dir poco sorprendenti: come riportato nel primo “Rapporto sugli Esports in Italia”, presentatoda Aesvi, che loharealizzato incollaborazioneconNielsen, nel nostro paese oltre 260mila persone (definite “Avid Fan”) seguonoquotidianamenteeventi Esports. Il 35% delle stesse, circa 90 mila persone, afferma che molto probabilmente assisterà anche a un evento dal vivo in futuro. Con un pubblico anche piuttosto trasversale e una fascia di età che non si può certo ignorare, so- prattutto dal punto di vista di un esercizio: gli Avid Fan, secondo il rapporto, sono principalmente uomini (62%), con un livello di educazione medio-alto, di età compresa per lo più fra i 16 ed i 30 anni (52%), ma con discreta incidenza anche fra i 31 ed i 45 anni (33%). La verasfida, dunque, saràquelladi capirequale tipologia di locale potrà risultare più indicata rispetto ad un de- terminatotargetdi giocatori.Meglioancorase ingrado di raggiungere l’intera platea di giocatori. Ancora una volta, a fare la differenza sarà la specializzazione. Ma forse, di fronte a una nuova tipologia di locale, ci vorrà anche un “nuovo” tipo di esercente. Il primoeSports bar è stato ilMobadi Torino, nato sulla spinta di una delle più grandi community di gamer d’Italia. Ma è molto più di una semplice sala da tornei messa in piedi per l’occasione: Tito Latella, proprietario del locale, ha puntato molto su questo nuovo ecosistema, una volta entrati non troverete il classicobar del lunedì dopo ladomenicacalcistica nècocktail dagli ingredienti acasaccio, cheanzi, comeci tiene a precisare Tito “sono molto particolari ed hanno nomi che riconduconoagli universi dei titoli Blizzardedi Leagueof Leg- ends, “mischiandosi” letteralmenteconeroiMarvel, serieTve film.Con il dichiaratoobiettivodi cambiare laconcezionedella gente nei confronti dei videogiochi: per un luogo stabile, un puntodi ritrovo fisso, dedicatoesclusivamenteai videogiochi, 365 giorni l’anno. Praticamente un forum in carne ed ossa. Il Moba bar, tra l’altro, ha un omonimo milanese, che sorge accanto al Politecnico ed è frequentato da giovani, tenden- zialmente nerd e maschi. Altro importante paradiso per i gamer lombardi è l’eSports Palace di Bergamo, che ospita, oltre alla gaming house del team Samsung Morning Stars, una sala Lan, un gaming shop e un eSports bar. Ma le sale giochi 2.0 non sono una prerogativa del nord Italia. Come riportatodal quotidiano italianodegli sport elettronici, eSportsMag.it,esistonoeSportsbaraPalermo(Cyberground), a Napoli (Dren bar) e in altre città ancora. A Roma, per esem- pio, si trova uno dei primi eSports bar italiani: è nato grazie a quattro studenti appassionati di Fifa, che hanno deciso di creare un punto di ritrovo in cui confrontarsi e competere in un clima disteso. GLI ESPORTS BAR NEL MONDO Gli eSports bar sono il capolavoro del nuovo ventennio, c’è da bere e mangiare, si possono guardare match e tornei eSports internazionali in tempo reale, testare con mano gli ultimi videogiochi, farestreamingviaTwitchefinalmentecom- petere in lungo e largo con i gamer di tutto il mondo con una connessionead internetdegnadelladisciplina.Quellochesta accadendo in Italia i questi ultimimesi nonèaltrocheunacon- seguenza di ciò che è avvenuto in altri paesi ormai da tempo. Gli eSports in Corea del Sud, Stati Uniti, Regno Unito e Fran- cia rientrano già nella quotidianità di tante persone. Il primo franchising estero di bar eSports è stato Meltdown, inaugu- rato nel maggio del 2012. Il successo è arrivato in pochissimo tempo ed il concetto per i proprietari fu da subito ben chiaro: creare un luogo dove tutti gli appassionati di videogames possono trascorrere intere giornate, competendo con gli eSports e aggiornandosi sulle novità. Uno dei Meltdown eS- ports bar più frequentato in Europa e soprattutto uno dei primi ad aver osato con gli eSports è stato quello di Londra seguito poi da quello di Parigi. Oggi a detta dei gamer so-
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