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di Chiara Bandini 82 Mixer / MAGGIO 2019 MIXABILITY L a buona notizia è che la tendenza alla contami- nazione delineata nel 2017 si è andata irrobu- stendo nel corso del 2018. L’abbinamento con il cibo si è infatti confermato un volàno per i cocktail. A dirlo sono le rilevazioni effettuate da NPD Group che mettono chiaramente in luce il fenomeno. «Durante gli anni più difficili della crisi – spiega Linda Moreschi, accounteclientdevelopmentdi Foodservice NPD in Italia –, le occasioni di uscita fuori casa sono state limitate odirottate versoproposte capaci di assi- curarecosti contenuti.Ora invecesi fannonuovamente strada offerte più strutturate e complete». Equestomutatoscenario incide, anche, sulleconsuma- zioni di Margarita, Negroni & co. «L’aperitivo – spesso interpretato negli anni passati come sostitutivo del pasto serale –, ha perso in soli dodici mesi ben 7 punti percentuali, passando da un’incidenza del 55% del 2017 a un peso del 48% nel 2018 – rileva Moreschi –. Una battuta d’arresto che non hamancato di produrre riflessi negativi sulla ristorazione veloce, nella quale di norma viene con- sumato l’happyhour: Numeri In coppia è meglio Fonte: NPD Group Fonte: NPD Group LE ORDINAZIONI DI COCKTAIL CRESCONO SE ABBINATE ALL’OFFERTA DI CIBO. SOFFRONO INVECE LE OCCASIONI DI CONSUMO PIÙ TRADIZIONALI COME L’APERITIVO. TUTTA COLPA DELLA BIRRA CHE… LE CONSUMAZIONI DI COCKTAIL (dati in milioni) 125 120 115 110 105 100 95 120 106 -11,9% 2017 2018 LE VISITE LEGATE ALLE CONSUMAZIONI DI COCKTAIL PER ETÀ 2017 2018 18-34 anni 59% 62% 18-24 24% 27% 25-34 35% 35% 35-49 28% 28% 50+ 14% 10% = = MILLENNIALS, UN TARGET SU CUI PUNTARE In valori assoluti il calo delle consumazioni di cocktail tocca tutti i segmenti di età. All’interno di questa dinamica negativa, va però evidenziato l’aumento dell’incidenza dei più giovani: i Millennial passano dal 59% del 2017 al 62% del 2018. Se poi si scompone ancora il dato, emerge come il vantaggio sia da attribuire alla fascia dei 18-24enni che registrano una crescita di 3 punti percentuali, raggiungendo quota 27%. Stabili invece i 25-34enni, che si confermano al 28%.
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