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I l temadei controlli edelle ispezioni nei pubblici eser- cizi èargomentocherichiamasempre l’attenzionedelle imprese. Da un lato c’è una normativa di riferimento che negli anni è diventata sempre più ampia e complessa e di non facile applicazione ed interpretazione. Si trattadi fonti normativeeuropee, nazionali, regionali e locali (per queste ultime basti pensare a tutta la documentazione autorizzativa). Un armamentario legislativo di regole, codici, regolamenti, circolari ecc. che, sovente, possono generare problemidiinterpretazioneequindidiconflittualitàtrachiviene controllato e coloro i quali i controlli sono tenuti ad effettuarli. Già controllori e controllati. Perché dall’altro lato ci sono loro, ciascuno con i propri diritti ma con altrettanti doveri. I pubblici esercizi sono un sistema di imprese socialmente ed economicamente rilevante. Lo confermano, se ancora ce ne fosse bisogno, i dati del settore: 43.000.000.000 di euro il valore aggiunto, circa 300.000 le imprese che operano nel settore ( bar. ristoranti, discoteche, stabilimenti balneari ecc.), quasi 1.000.000 di addetti occupati nel settore. A ciò deve aggiungersi il modo in cui stanno cambiando i consumi. Sempredi più registriamounaumentodei consumi alimentari fuori casaperchécambiano leabitudini,gli stili di vita ( si lavora fuori e si mangia sempre meno in casa, almeno a pranzo). Tuttoquestocontribuisceadefinireunquadrodigrandeimpor- tanza del settore che, tuttavia, resta un “popolo minore” che crea e produce ricchezza in silenzio, senza aiuti e senza troppi riconoscimenti istituzionali. E un mondo sempre sotto osservazione e talvolta messo sotto accusa, anche mediaticamente, dal punto di vista dell’igiene, del lavoro, del fisco. Magari perché qualche pubblico esercizio incappa in qualche errore e a rimetterci è tutta una categoria che viene chiamata in causa, spesso con titoloni sui giornali. E tuttavia il tema dei controlli è un tema fondamentale: essi sono necessari per impedire a chi non rispetta le regole di operare in concorrenza sleale con le imprese che invece si muovono correttamente. IL PROBLEMA DELLE REGOLE Quello che la FIPE sostiene ed invoca da tempo è che “nello stesso mercato si operi con le stesse regole”. Questo vuol dire che la stessa attenzione e cura con cui vengonoposti sottoosservazionemigliaiadi pubblici esercizi ogni anno, con controlli che interessano l’igiene e l’alimen- tazione per le conseguenze che possono esserci sul tema della sicurezza alimentare dei consumatori, o che riguardano il rapporto di lavoro nei confronti delle centinaia di migliaia di lavoratori occupati, venga rivolta a tutte quelle forme di “offerta parallela”, costituita da falsi agriturismi, finti circoli privati, artigiani chesomministrano, con regolediverse. Spes- so senza essere assoggettati allo stesso sistema di controlli, pur effettuando le stesse attività dei pubblici esercizi, dalla somministrazione di alimenti e bevande all’attività di intrat- UN’ANALISI DELLA SITUAZIONE DELLE ISPEZIONI NEI PUBBLICI ESERCIZI di Silvio Moretti, Direttore Relazioni Sindacali Fipe Controllori e controllati 32 Mixer / GIUGNO 2019 PUBBLICO ESERCIZIO Fipe - Confcommercio
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