MX_318

ENZO POLITELLI PAIRING DI GIN MARE LUGLIO/AGOSTO 2019 / Mixer V tela più giovane i cocktail magari in abbinamento a tapas possono essere apprezzati da chi è in attesa di entrare in discoteca o è appena uscito dal teatro o dalla seconda proiezione al cinema. Che investimento bisogna affrontare per introdurre una drink list in un ristorante senza assumere un barman e senza modificare la location? Le spese sono sostanzialmente tre: la consulenza del barman, il temponecessarioperpreparare il personale, cheèdirettamenteproporzionalealla suaprofessiona- lità, e l’acquisto delle materie prime e degli strumenti per il bartending. A questi costi si aggiunge la voce relativa ai drink offerti ai commensali fidelizzati per testare il gradimentoe calibrarne equilibrioe armonia. Quali sono i tempi di break even? Ogni caso è diverso. Chi conta, come me, su uno staff preparato e affiatato nel giro di un paio di mesi do- vrebbe rientrare dall’investimento. 3 DOMANDE ALL’IMPRENDITORE ENZO POLITELLI Dove si può replicare in Italia il format del restaurant cocktail bar? Se il format è proposto con professionalità può avere successo in tutte le principali città turistiche: Venezia, Firenze,Napoli,Roma.Nonsolosiincuriosirannoiclienti italiani, ma si andrà incontro alle richieste dei turisti americani che sono abituati a cenare con i cocktail. Quali cocktail vanno per la maggiore a tavola? Best seller è il Gin Tonic, seguito dai nostri signature drink creati da Paolo Viola. La presenza del bar che ritorni garantisce al ristorante? Il format del restaurant cocktail bar permette di am- pliare la clientela, di aprire il locale anche nella fascia dell’aperitivo e di prolungare l’orario di apertura. L’OPINIONE DI CHI FA MARKETING Un’altraconfermache il trendsia inascesaenonriguardi più solo alta ristorazione e cocktail bar viene da Valen- tinaRovera, brandmanagerdiGinMare e Vantguard per Compagnia dei Caraibi. “Noi siamo impegnati a moltiplicare leopportunitàdell’unione tra foodedrink anche in locali inaspettati. Per esempio, è fresca la collaborazione con l’hamburgheria di Eataly a Torino dove una volta al mese i clienti potranno assaggiare un hamburgercreatoadhoc inabbinamentoaunGinTonic con uno dei gin che distribuiamo”, afferma. Il futuro? “Credoche latendenzasi consolideràediventerà vero e proprio costume”, risponde la Rovera. TERRAZZA CALABRITTO

RkJQdWJsaXNoZXIy MTg0NzE=