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CONSIGLI PER L’USO Non c’è dubbio: i drink con la grappa sono una sfida inte- ressante. Ma non facile. La grappa è infatti un mondo tutto da scoprire, variegato e complesso quanto quello del vino. Per orientarvi nella scelta del prodotto da usare nei vostri cocktail, ecco quindi qualche dritta. Primo: tenete conto che “per un long drink fruttato o per un cocktail abasedigrappaesodato, è idealeunagrappabianca, ovverogiovane (lasciata riposareper sei mesi in vaschedi ac- ciaio inox) enonparticolarmentearomatica. Al contrario, per un cocktail in coppa più complesso è meglio una grappa affinata in legno (che matura dai 6 ai 12 mesi in botti, tonneau o barrique) o invecchiata (con oltre 12 mesi di invecchiamento, quindi caratterizzata da una com- plessità aromatica composta da spezie dolci)”, suggerisce Bar- beris. Secondo, attenzione a scegliere gli abbinamenti in modo da valorizzare la grappa e preservarne e ri- spettarne l’aromaticità.Cosa più facile a dirsi che a farsi. Un suggerimento? “Evita- te sciroppi particolarmente marcanti e prodotti con gusti e sentori estremi”, avvisa Fabio Camboni , bar manager di Kasa Incanto di Gaeta. Che poi aggiun- ge: “Ogni grappa ha caratteristiche uniche. Per esperienza, posso dirvi che all’inizio è meglio lavorare con le grappe prodotte da vitigni aro- matici comeMoscato,Malvasia, Prosecco, Gewürztraminer e Müller-Thurgau, perfette per creare drink fruttati, freschi e dal sapore esotico”. Terzo, sperimentate, ma senza voli pindarici. “L’utilizzodellagrap- panei cocktail rischiadi essere una forzatura se non si sceglie un prodotto adatto. In questo senso sono funzionali le referenze ideate per la mixability”, sottolinea Giorgia Crea, brand ambassador di Bonollo e vincitrice della prima edizione di Gra’it Challenge USA. UNO SGUARDO AL FUTURO Nonostante lo scenario vivace, oggi i cocktail con la grappa rappresentano comunque una nicchia di mercato. Il loro futuro dipenderà in parte dalle strategie delle aziende, in parte dal lavoro dei barman. “I drink alla grappa divente- ranno un’abitudine e una consuetudine solo se sapremo co- municarli e promuoverli”, commenta Antonio Landriscina, bar manager di Officine Riunite Milanesi di Milano che propone in carta, tra gli altri, un twist del Martini chiamato Rosa dei venti di cui vi riportiamo la ricetta. XXIV Mixer / LUGLIO/AGOSTO 2019 MIXABILITY Grappa ROSA DEI VENTI Antonio Landriscina, bar manager di Officine Riunite Milanesi di Milano Tecnica: Shake and Strain Ingredienti: 40 ml Grappa giovane 25 ml rosolio al bergamotto 25 ml miele di eucalipto sardo 2 dash Centerbe abruzzese Decorazione: Lupini GRAMMELOT di Fabio Camboni bar manager di Kasa Incanto di Gaeta Tecnica: Build Ingredienti: 60 ml Grappa Berta Valdavì aromatizzata alla barba di granturco 10 ml liquore Strega 15 ml Sciroppo di mais nero 5 dashes jamaican bitter Vaporizzata di finocchietto selvatico Decorazione: Granturco fresco

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