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44 Mixer / SETTEMBRE 2019 RISTORAZIONE Ecologia Infatti fin dalla sua nascita nel 2011 ha adottato soluzioni eco- sostenibili. “Per esempio – raccontano – per non inquinare l’aria, usiamo la bicicletta per il delivery; nei locali, materiali e arredi sono prodotti a partire da materia prima di riciclo. Da luglio 2018, poi, è cambiato il management e ciò ha dato ulteriore spinta al progetto sostenibilità, andando indirezione del Plastic Free. Il progetto è partito nel 2019: come prima cosaabbiamoeliminato laplasticanei packagingdegli alimenti per l’asporto, sostituendola con contenitori in PLA. I prossimi obiettivi saranno di eliminare la plastica anche dagli elementi per l’allestimento e di sostituire le bottigliette in plastica, an- che se questo punto è il più difficoltoso. Stoviglie e posate non sono in materiale monouso, quindi su questo fronte non abbiamo problemi”. La scelta di passare al PLA ha comportato la necessità di indi- viduare nuovi fornitori per questi materiali. “I nostri fornitori (eravamonel 2018) – ricordano–noneranoancoraattrezzati su questo fronte. Quindi abbiamodovuto rivolgerci adistributori specializzati in questo tipo di materiali. A distanza di un anno, anche i nostri fornitori abituali hanno allargato la loro offerta ai materiali in PLA. Forse la nostra richiesta, insieme a quella di altri operatori, è stata uno stimolo anche per loro. Abbia- mo chiesto le schede tecniche dei prodotti, per assicurarci che fossero davvero biodegradabili, compostabili e idonei al contatto alimentare”. Un altro tema caldo è quello dei costi. “Servono investimenti per passare al plastic free – sottolineano – perché questi ar- Prezzi alti e scarsa scelta, queste le criticità delle alternative alla plastica Stimolati sia dalle esigenze normative che dalla richiesta di clienti e consumatori finali, anche alcuni fornitori hanno iniziato a guardarsi intorno per proporre soluzioni alternative alla plastica. È il caso di Agenzia Lombarda , operatore del foodservice associato a CIC-Cooperativa Italiana Catering. “Negli ultimi mesi – spiega Massimo Sassi , titolare di Agenzia Lombarda – abbiamo dovuto provvedere ad aggiungere nuovi articoli in plastica biodegradabile o polpa di cellulosa in quanto i nostri clienti cominciano ad essere più sensibili sull’argomento, vista la drasticità della situazione ambientale. In parte siamo stati anche obbligati dalla normativa che entrerà in vigore in periodo relativamente breve, imponendo di sostituire una parte degli articoli in plastica. Per ora gli articoli maggiormente richiesti sono le varie tipologie di piatti (piano, fondo, dessert). Pochi locali utilizzano le posate, i bicchieri non sono richiesti quasi per nulla”. In effetti, almeno al momento la Direttiva non cita i bicchieri tra i manufatti per cui non sarà più possibile usare la plastica. Si vedrà solo nel tempo, con l’emanazione dei decreti attuativi nazionali, se verranno inclusi o meno. Non è così semplice, però, da un punto di vista operativo trovare delle alternative valide. “Il fattore principale – prosegue – è senza ombra di dubbio il prezzo in quanto, rispetto alla plastica, il materiale biodegradabile, come del resto gli stessi sacchetti della pattumiera o della spesa, hanno prezzi elevati. Per questo, essendo un materiale monouso e di continuo consumo, il cliente tende a usarli il meno possibile. Anche gli stessi fornitori non sono ancora ben organizzati e forniti di linee con forme o capacità particolari. Nell’ambito dei prodotti in plastica, invece, la possibilità di scelta è pressoché infinita. Proprio per questo i produttori cercano di mantenere i prezzi competitivi, anche se la materia prima ha comunque un costo elevato. Infine ci sono ancora problemi di tipo autorizzativo e per le certificazioni: i produttori si stanno ancora adeguando al cambiamento”. ticoli hanno un costo superiore a quelli in plastica, che non abbiamo trasferito sul nostro cliente. Ritengo infatti che se una società crede nella sostenibilità e fa di essa un valore è giusto che si faccia carico degli aumenti di prezzo. Credo però che lo stesso debba valere, a ritroso, in tutta la filiera”. PaniniDurini raccontaattraverso i propri canalimedia il percor- so in atto. “Riteniamo – conclude l’azienda – che l’attenzione all’ambiente sia un valore da curare. Da parte dei clienti c’è sensibilità su questi temi e i riscontri sui social lo dimo- strano, soprattuttodapartedel pubblicopiùgiovane”.

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