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6 Mixer / SETTEMBRE 2019 IL PUNTO del presidente FIPE Lino Enrico Stoppani L’ analisi “ costi/benefici ” è sempre stata la base sulla quale qualsiasi persona, non necessaria- mente imprenditore, prende le sue decisioni. Ogni scelta, cioè, è normalmente connessa alla risoluzione di un dilemma economico, affiancato da un esercizio di logica, che porta poi a scelte (o rinunce) in funzione del peso e dal confronto delle due citate componenti principali del processo decisorio. I problemi intervengono quando i singoli elementi o le circostanzesono indeterminateocondizionateda fattori che vanno oltre le conoscenze del singolo e la soluzione diventa un “viaggio di esplorazione dell’incognito”, co- me la definisce il sociologo ed economista Friedrich A. von Hayek, la cui realizzazione diventa un processo di implementazione e aggiustamento progressivo. Sembrano ragionamenti complessi, ma in un mondo cheognigiornoaccrescelasuacomplessità,sonoanche ragionamentidigrandeattualità ; basti pensareallaTAV e alle carenze infrastrutturali del nostro Paese, con le discussioni tra gli interventisti e i contrari, tra efficienza economica edequità sociale, passandoper i grandi temi della sostenibilità ambientale, sui quali ognuno porta la sua esperienza, le sue sensibilità, le sue competenze oltre che i propri legittimi interessi. In tantedecisioni certamente la componente fortuna è a voltedeterminante ; “ Audentes fortuna iuvat” è l’esor- tazione che ci ha lasciato Virgilio, ma a sua volta Seneca diceva che “la fortuna non esiste, esiste solo il momento incui l’occasione incontra il talento ” richiamandoun’altra grande qualità, purtroppo non di tutti. Il talento, cioè, che si declina anche nella capacità di sintesi e di visione, propria di tanti bravi imprenditori, che consente loro di semplificare e contornare imme- diatamente il contesto e le prospettive delle cose da fare, valorizzando anche la variabile tempo, che non è mai indifferente rispetto ai risultati. Poca teoria e tanta sensibilità e qualità, da affinare e fertilizzare per accendere i percettori decisori, che ri- spondono a valori umani, che hanno origine nell’atten- zione, nello studio, nella costanza, nella curiosità, nella passione, nell’ambizioneenellapropensioneal sacrificio, che rendono poi facili e naturali anche le decisioni più complesse. Queste caratteristiche sono la forza e la bellezza del genere umano, che riesce sempre a generare nuovo progresso e nuova civiltà , attingendo dalle straordi- narie qualità dei suoi talenti, portati naturalmente, in ogni settoreoambiente, ascoprire, inventare, intrapren- dere e fare, non tanto e solo per averne un beneficio economico, quanto piuttosto per una gratificazione personale, che va oltre al tornaconto materiale o alla fatica che ogni iniziativa comporta. È dunque la coltivazione dei talenti, di cui ognuno è geneticamenteportatore, la sfida cheogni generazione deve saper affrontare, investendo sui veri valori che devono trovare in ogni comunità – famiglia, scuola, azienda, etc. – terreno adatto per la loro fertilizzazione. Se questo non succede, prevalgono i numeri, che sicuramente servono, ma non spiegano tutto, an- che perché ognuno li interpreta secondo le proprie convenienze. Eccoallora il fondamentaleruolodellaScuola inquesta operazione culturale di continuo investimento sulla persona , dove per scuola non intendiamo solo l’istitu- zionedestinataall’educazioneeall’istruzionedei giovani, ma anche quella della vita, che insegna il lavoro, forgia caratteri, impone gerarchie, stimola passioni, genera interessi, pretende sacrifici, non assegna titoli e, spesso, fa accendere la luce. La luce delle idee, della fiducia, della volontà, che ac- compagnaesostiene il progressoecheoggi, purtroppo, sembra oscurata, anche dall’eccessivo pessimismo. Tra fortuna e talento

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