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84 Mixer / SETTEMBRE 2019 LA PROFESSIONE Marketing & Comunicazione di più la clientela e soddisfarla meglio. Mentre aumenta l’utilizzo della tecnologia e dell’e-commerce, naturalmen- te i clienti sentono l’esigenza di recuperare la sensorialità nella loro vita, e questo desiderio di esperienza si traduce nella preferenza per esercizi pubblici e insegne che siano in grado, attraverso il proprio marketing mix (assortimento, personale, ambiente, servizio, relazione) di coinvolgerli in una esperienza positiva di consumo. L’IMPORTANZA DELLA VISTA Ci deve essere una crescente attenzione alla vista: non solo l’ambiente di consumo deve essere rilassante e piacevole, ma anche caratterizzato: deve stimolare un pensiero, un ri- cordo, deve essere una opportunità per il cliente di trovare una soddisfazione al proprio ‘gusto visivo’. Dobbiamo sapere che più dell’80% del ricordo di una situa- zione è influenzato da ciò che abbiamo visto. Ecco che diventa centrale non solo il merchandising dei pro- dotti assortiti, ma anche come sistemerete le vetrine, l’illumi- nazionedel negozio, i cartelli che segnalano i prodotti, i colori con cui costruirete le vetrine interne al locale, la bellezza dei vostri piatti, la preparazionedei prodotti edei vostri aperitivi. Una tazzina dalla foggia particolare, per quanto non bizzarra, un disegno fatto nella tazza con la schiuma del cappuccino, può stimolare unamemoria, far articolare un discorso, creare una conversazione con il personale, e persino spingere a fare una fotografia e a condividerla. LA VISTA GUIDA QUASI TUTTO IL PROCESSO SENSORIALE La vista è il senso che guida tutti gli altri, per sinestesia: si- gnifica che se i vostri clienti vedranno dei prodotti colorati, freschi, della fruttaodei tramezzini ‘appetitosi’ (danotareche appetitosoèunaggettivoche si usaquando si staguardando un alimento, non quando lo si è già addentato), oltre alla vista si stimoleranno i sensi dell’olfatto e del gusto, e l’esperienza sensoriale sarà pervasiva e funzionerà meglio. Il suggerimento è di utilizzare meno possibile stimolazio- ni olfattive artificiali, che a lungo andare possono risultare stucchevoli, soprattutto considerando che voi operate dalla mattina alla sera tardi, e nel vostro locale si devono consu- mare cibi, per cui forti alterazioni olfattive – fuori contesto – potrebbero risultare controproducenti. MA COME STIMOLARE ANCHE IL TATTO E L’UDITO? Per stimolare il senso del tatto, curatemolto bene l’arredo, la pulizia degli ambienti, i colori utilizzati e le texture dei rivesti- menti dei mobili e dei tavoli. Scegliete con cura i materiali del mobilio, poiché essi possono trasferire sensazioni piacevoli, di accoglimento e relax (ad esempio il legno e i colori chiari, dorati o azzurri, o più scuri in ambienti con servizio serale) oppure di energia e divertimento (colori arancioni e nei toni del rosso, materiali plastici, linee moderne) o ancora di fred- dezza e pulizia (colori argentei, utilizzo di materiali metallici o pietre o elementi di design molto tecnologico). I complementi di arredomorbidi, come cuscini o rivestimenti in stoffa, sono quelli che fanno rilassare di più, e sono da utilizzare senz’altro nel caso di servizio di aperitivo o di do- pocena, perché sono sensuali e aiutano la conversazione. In questo caso… servirete dei long-drinks! Nondimenticate lamusica, perché il sensodell’udito èquello più ‘spaesante’, cioè quello che aiuta di più a mandare al no- stro cervello la sensazione di ‘vacanza’ e di differenza fra un ambiente lavorativo, serioso o noioso, e un ambiente dove ci si rilassa o ci si diverte, che ci dà energia. La musica serve per darci la carica, o per farci pensare ‘ad altro’, ideale sen- sazione per consumare un buon drink, colorato e profumato, accomodati in un divano morbido. PER CONCLUDERE, UNA RIFLESSIONE Non penserete mica che il successo di Starbucks sia esclu- sivamente legato alla qualità del caffè! Non proprio o non solo: i suoi sono stati i primi bar con dentro i divani, quei divani della casa della nonna dove ci si può rilassare, come a casa propria, mentre si beve un lunghissimo caffè, magari leggendo o facendo due chiacchiere con una bella musi- chetta jazz di sottofondo. Questa è la Starbucks experience. Voi adessomettetevi apensareacomerealizzarequella che è più nelle vostre corde e in quelle dei vostri clienti.
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