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94 Mixer / SETTEMBRE 2019 Il Sommelier CON UNA PRODUZIONE DI CIRCA 5 MILIONI DI ETTOLITRI COMPLESSIVI, LA REGIONE HA UNA CHIARISSIMA INCLINAZIONE PER I TERRITORIALI, PRESENTI IN MANIERA QUASI ESCLUSIVA Romagnolo verace, Luca Gardini inizia giovanissimo la sua carriera, divenendo Sommelier Professionista nel 2003 a soli 22 anni, per poi essere incoronato, già l’anno successivo, miglior Sommelier d’Italia e – nel 2010 – Miglior Sommelier del mondo. D ifficile, quasi impossibile restituire in po- che parole la magia e, non in subordine, il livello di assoluta eccellenza raggiunto dall’enologia siciliana in questi ultimi anni. Sarebbe necessario andarci di persona, come ultima- mente ho avuto la fortuna di fare spesso, e – assaggio dopo assaggio – vedersi dischiudere davanti agli occhi le forme di questo grande ed impenetrabile miracolo. Del resto i confini del mistero sono ragguardevoli, dato che – se dobbiamo prendere per buoni i ritrova- di Luca Gardini LA PROFESSIONE menti più recenti, ovverosia quelli sul Monte Kronio (odierna Sciacca) – la viticoltura isolana sarebbe tra le più antiche attestate al mondo, vecchia di circa 6.000 anni. PARTIAMO DAGLI INIZI La versione tradizionale, invece, dà per certo che tra la colonizzazione Fenicia (VIII-VII secolo a.C.) e quel- la Greca (VII-VI) nella Sicilia Orientale, alla presenza di un territorio straordinariamente vocato, si diffuse rapidamente la viticoltura, fin da subito con l’utiliz- zo della metodologia tradizionale, scelta in grande maggioranza anche ai nostri giorni, ovverosia la col- tivazione cosiddetta “ad alberello”. Nel ‘700, poi, il fenomeno del Marsala (ricordiamo, il primoDOCcertificatodella Penisola) contribuì amet- tere ‘sulla mappa’ quella che ai tempi era considerata una meta esotica, magnifica ma anche inarrivabile, legata, ancheper imarinai più rodati, alle superstizioni da mondo antico di Scilla e Cariddi. La magia inesprimibile della Sicilia
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