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di Anna Muzio 120 Mixer / OTTOBRE 2019 DOSSIER Intelligenza artificiale I l ristorante del futuro è qui. Sembra uscito da un film di fantascienza ma ha già aperto in Califor- nia, Giappone e Cina. E tende a fare a meno del lavoro umano. Grazie a robotica e intelligenza artificiale. In cucina, in sala e per la consegna, con droni (lo si fa già a Reykjavík in Islanda) o meglio ro- bottini su ruote come l’italiano Yape. Sono lavoranti smart che non si ammalano, non sbagliano ordini, non fanno rivendicazioni sindacali e si pagano una volta sola (o si affittano). Le punte avanzate – le catene fast food – sonogià par- tite. ComeCaliburger, hamburgheriadi Pasadena che utilizza Flippy, il robot di Miso Robotics costituito da un braccio meccanico e collegato al Cloud che cuoce polpette e frigge a puntino, grazie a sensori termici. Bear Robotics, società creata da un ex ingegnere di Google, John Ha, ha lanciato Penny, un robot came- riere che si destreggia tra i tavoli in modo efficiente e silenzioso. Ha già servito 40mila clienti e si può ora “affittare” con una promessa: ridurre i costi. A Tokyo il caffè Dawn è gestito da quattro robot controllati a distanza da persone con disabilità fisiche. E da KFC in Cina con i chioschi, grazie al riconoscimento facciale, si può non solo pagare con un sorriso ma ottenere consigli basati sulla propria età, sesso e umore. I robot arrivano anche al ristorante AUTOMI CHE CONSEGNANO, CUCINANO E CREANO RICETTE. INTELLIGENZE ARTIFICIALI IN GRADO DI ANALIZZARE I BIG DATA DEI CLIENTI, PREVEDERE GLI ORDINI E ORGANIZZARE IL LAVORO IN CUCINA. SONO DESTINATI A RIMPIAZZARE GLI “UMANI”? INTANTO GLI STELLATI LE UTILIZZANO E CI INVESTONO PURE
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