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OTTOBRE 2019 / Mixer 121 GLI STELLATI? CI INVESTONO Ormai però l’automazione non è più solo “relegata” alla cucina fast, come ci piacerebbe credere. In futuro impatterà tutti. Coinvolgendo la ristorazione come è successo con l’industria, il commercio, i media e le professioni. La prova c’è già, a Boston, e si chiama Spyce , un ristorante creato da quattro ingegneri dell’MIT ma con un menu vario – curry, bowl, noodle e riso al sal- to – supervisionato dal “direttore culinario”, lo chef sellato Daniel Boulud . L’idea è di offrire pasti di alto livello con una grande attenzione alla qualità delle materie prime, a prezzi da fast food. Un concept che ha attirato chef come Thomas Keller, Jerome Bocuse e Gavin Kaysen che hanno deciso di investire nella società. La cucina robotizzata consenteunamaggiore efficienza, costanza e qualità dell’offerta a un prezzo molto più conveniente, accessibile a tutti. Stessa filosofia per gli hamburger gourmet di Crea- tor a San Francisco. E quest’anno dovrebbe arrivare sul mercato anche la “cucina robotica” della Moley con due bracci meccanici che promettono la stessa velocità, sensibilità e movimenti delle mani umane. Un’abilità sviluppatadallamacchina“copiando” i gesti dello Chef Tim Anderson, vincitore del Master Chef britannico. CREATIVITÀ NON UMANA Certo, la creatività dello chef è una prerogativa tutta umana: come si fa a delegare a una macchina la crea- zione di nuovi piatti? Si può. IBM ha lanciato nel 2016 Chef Watson, un’applicazione che suggerisce le combinazioni più adatte analizzando lacomposizionechimicaeivalorinutrizionalidicentinaia diingredientieundatabasedi10milaricette.Puòcreare nuovi piatti o “migliorare” quelli in menu. Negli USA è usatissimo dagli chef, in Italia pochi lo conoscono (o ammettono di farne uso). Ma l’IA è utilizzata anche per organizzare al meglio il duro lavoro in cucina: partendo dagli ordini istruisce la brigata su successione e tempi di lavorazione visualizzandoli su schermi in modo che tutti i piatti arrivino allo stesso tempo al tavolo. Men- tre stampanti 3d sempre più sofisticate consentono di personalizzare ogni singolo piatto con messaggi dalla cucina o design a tema. SPYCE HA UNA CUCINA ROBOTICA – A VISTA – CHE CUCINA PIATTI COMPLESSI SU ORDINAZIONE. APERTO A BOSTON A MAGGIO 2018, GRAZIE A UN INVESTIMENTO DI 21 MILIONI DI DOLLARI APRIRÀ NUOVI RISTORANTI.
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