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2 Mixer / OTTOBRE 2019 La “scelta” HostMilano I l “cuore” di questo numero di Mixer è dedicato a HostMilano, la fiera dell’Ospitalità che si tiene questo mese dal 18 al 22 ottobre. FieraMilano è proprietaria della rivista che state leggendo e quindi sarebbe stupido nascondere il mio conflitto di interesse nelmomentoincuiscrivodiHostMIlano.Masonodavvero convintochequestamanifestazionesiaunappuntamento imperdibile, del genere “treno che passa da prendere al volo” e, anche se può essere considerato poco elegan- te, voglio dedicare questo editoriale a spiegare perchè partecipareo, se impossibilitati, informarsi il piùpossibile sui suoi contenuti sia un’occasione unica per chi opera nel campo dell’ospitalità professionale. Facciamo un passo indietro. In passato, le fiere di settore erano soprattutto una “vetrina” di prodotti e di novità. Ok, erano anche molto di più, ad esempio un’occasione di business e di confronto, ma la sostanza era quella: una “vetrina” che tanto più era grande, tanto più poteva essere considerata interessante. Senza voler essere ingenerosi coi tempi andati, più i metri quadri che i contenuti. E la fiera era l’unica occasione a disposizione degli operatori fuoricasa per vedere “tutte insieme”, e di persona, le novità del settore. Poi il mondo è cambiato rapidamente e, senza che quasi ce ne rendessimo conto, ci siamo ritrovati cata- pultati inuna realtà in cui il flusso simuove soprattutto in direzione opposta rispetto al passato: sono sempre più i prodotti a raggiungerci facilmente, via web, in tempi rapidissimi e impensabili fino a poco tempo fa. Gli stru- menti a disposizione delle aziende per comunicare ai potenziali clienti sono cresciuti in maniera esponenziale (siti, social, app e chi più ne ha, più ne metta), e anche le campagne di marketing hanno trovato nuovi mezzi di diffusione (cellulari, video e così via). Le fiere che non hanno colto le implicazioni della trasfor- mazione in corso, che non hanno ripensato il loro ruolo, che non hanno saputo lasciarsi alle spalle la concezione di semplice vetrina, sono andate via via “spegnendosi”. HostMIlano è invece un ottimo esempio di manife- stazione di successo che si è posta subito il problema di come rinnovarsi, di come cambiare insieme al mon- do che cambiava, di come rimanere un appuntamento fondamentale per chi opera nel settore dell’ospitalità. E l’ha fatto seguendo stradediverse che hannoperòuna linea comune: avere l’ambizione di essere un luogodove si FA tendenza, dove i nuovi trend possono essere visti, sentiti, direi quasi respirati e assaporati coi nostri sensi. Che si tratti di una macchina da caffè o di una miscela, una cosa è vedere un nuovo prodotto sullo schermo del cellulare; altracosaèvederlodal vivo, provaredi persona la macchina o sentire gli aromi della miscela. E non ci sono altre possibilità per vedere coi propri occhi , in un unico luogo, tutti i comparti che compon- gono il mosaico dell’ospitalità, dal caffè al gelato, dal- la tavola all’arredamento, fino alle farine e alle nuove tecnologie. E su quest’ultimo fronte, tutto il mondo dell’intelligenza artificiale, che dovrebbe rivoluzionare il nostro modo di vivere, o quello delle stampe in 3D che sta già offrendo interessanti proposte in cucina, non possono essere compresi o valutati senza prima “toccarli con mano”… E poi gli eventi, che non sono un semplice contorno riempitivo, bensì parte viva dell’esperienza che una fiera propone. Le esibizioni e le competition danno la pos- sibilità di vedere dal vivo creazioni e performances, e sono più occasione di formazione che di svago mentre corsi, seminari e workshop sono pensati per arricchire il bagaglio di conoscenze dei visitatori. Sonoqueste le ragioni per cui diamo (edaremo) ampio spazioai contenuti di HostMilano perchécrediamoche sia, come spiega all’interno del giornale Simona Greco, direttoremanifestazionidi FieraMilano,unluogodi scam- bio di informazioni specializzate difficilmente reperibili altrove. Un centro di competenze, di condivisione di conoscenzeeun luogodi networkingdi cui è intelligente approfittare. E nostro dovere divulgare. L’EDITORIALE di David Migliori

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