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OTTOBRE 2019 / Mixer 75 da ristoranti rinomati che vogliono dare quell’im- pronta d’italianità che lascia il segno, affascinando gourmand di tutti i tipi, ma anche da importanti Istituzioni, Enti di rappresentanza governativa e Am- basciate. Ed è quest’ultimo il caso di un giovanissimo chef abruzzese, sguardo affabile, parlata simpatica e destrezza ai fornelli: Emmanuel Minosse , uno dei tanti chef che, seguendo la tradizione secolare della patria dei cuochi, il paese di Villa Santa Maria (Ch), ha deciso di intraprendere la sua carriera all’estero, diventando, a soli 21 anni, l’executive chef dell’Am- basciata Italiana a Lisbona. “La cucina è passione, creatività, estro, voglia di sco- prire e sperimentare”. Inizia a raccontare il giovane Emmanuel. “È sempre stataparte integrantedellemie giornate... da quando ho memoria di bambino, c’era sempre qualche mestolo da usare, qualche sugo da assaggiare e qualche alimento da preparare. Tutto è iniziato in modo naturale e, proprio per questa na- turalezza che mi contraddistingue, ho deciso di fare questa professione. Poi, circa un anno fa, ho ricevuto la proposta entusiasmante e ambiziosa al tempo stesso: cucinare per politici e ambasciatori in Portogallo. In un attimo ho prenotato il volo per Lisbona e lì è iniziata un’avventura meravigliosa”. SEMPLICITÀ E CERIMONIALE Vedendo lo chef Minosse all’opera e avendo l’onore di assaggiare le sue ricette, si percepisce immedia- tamente quell’incredibile semplicità che rende unica – e contraddistingue – la cucina Made in Italy. Non manca assolutamente di precisione, raffinatezza e di quel tocco di azzardo che scaturisce dalla mente di un giovane chef che ha voglia di sperimentare e stupire al tempo stesso. Il tutto però è spontaneo e senza fronzoli, perfetto per essere messo sulla tavola dell’Ambasciata, ingredienti che ammaliano tra eti- chette e cerimoniale. “Qui in Ambasciata ho voluto subito proporre i piatti simbolo delle regioni italiane e della mia regione, l’Abruzzo – continua Minosse – Li ho studiati a fondo portando con me tutti quei sapori che possono essere sconosciuti in un altro Paese, altrettanto ricco di cultura e tradizioni ma, per certi aspetti, diverso dall’Italia”. E la bontà della pasta fatta a mano, del pane, dei tanti sughi della sua terra e della varietà di ricette, rappresentano il tesoro che Emmanuel Minosse ha portato con sé per far conoscere cosa c’è al di là di pizza e delle penne con la panna. “Con la mia cuci- na voglio trasmettere passione, amore e l’italianità che rappresento. Non tralascio mai la qualità della materia prima, di quegli ingredienti che non possono mai mancare nelle dispense di nessun cuoco trico- lore, a prescindere che sia in Europa, in America o in Asia. Dobbiamo puntare sulla semplice ricchezza della nostra cucina... sembra un controsenso ma è LO CHEF MINOSSE NELLA CUCINA DELL’AMBASCIATA ITALIANA A LISBONA È l’incredibile semplicità a rendere unica la cucina Made in Italy

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