MX_321

40 Mixer / NOVEMBRE 2019 RISTORAZIONE Dall’estero carni speziate, anch’essa presente in altri paesi del Commowealth, e che prende il nome dall’olandese boer, ovvero“contadino”, i boeri chehannocolonizzato il paese, e dall’afrikaans wors (salsiccia). QUANDO L’ISPIRAZIONE ARRIVA DALL’ESTERO Esesi parladi ciboda strada, prontodamangiare, ecco una sfilza da piatti da non perdere della cucina sudafri- canadi chiara ispirazionedi altrogastronomie.Apartire daTheGatsby, versionesudafricanadel classicopanino americano Hoagie, tipico della regione di Cape Town. Questo panino viene fatto imbottendo un pane lungo tipo baguette di ogni ben di Dio, dalle patatine fritte alla carne speziata, dal polloai wurstel, dal pesce come i calamari, ai salumi o quant’altro. Anche questo street foodpoveroprovienedaighetti neri, iCapeFlats, situati nella pianura fuori Cape Town, dove i locali riempivano le baguette con quello che avevano e le dividevano in quattro parti. Di chiara ispirazione americana i Boerie Rolls, ovvero gli hot dog locali, per i quali però viene utilizzata la tipica salsiccia di qui di cui abbiamo appe- na scritto sopra, la Boerewors, guarnita con ketchup, pomodori, peperoncino e cipolle. Lo spiritobritannico sopravvive invece nel Fish and chips locale, a base di merluzzo o haddock atlantico, mentre un’altra impor- tante colonia dell’impero, ovvero l’India, ha portato qui tante influenze culinarie attraverso le importanti ondatemigratoriedegli dell’800 chehannocreatouna ampia comunità indiana, soprattutto nella regione di Durban. E che ha importato i Samosa (o Sambusa), i famosi triangoli di pasta sfoglia, fritta o cotta al forno, con ripieno piccante fatto di una varietà di ingredienti come patate speziate, piselli, cipolle, aglio, lenticchie, carne macinata, soia, pinoli, e quant’altro, o i Bunny Chow, conosciuti anche come Kota (quartiere) in altre regioni dell’Africa. Si tratta di un panetto confezionato di cui se ne taglia una quarta parte, lo si svuota della mollica per poi riempirlo di un curry piccante che può essere sia a base di carne che vegetariano. Ma aDurban, oltre alla cucina indiana, per la quale non possiamo non citare anche il pollo al curry locale, si può provare anche la cucina Zulu, con piatti come una trippa di intestini di vari animali servita con il pap o con gnocchetti caldi (Mogodu), lePatateZulu (Amadumbe, oTaro inaltreparti delmondo), leZampedi pollobollite (walkie-talkie-talkie) o le bistecche di coccodrillo alla griglia. Parlando di bistecche “inusuali”, in Sudafrica si trovano anche quelle degli onnipresenti calamari, ser- vite con diverse salse, tra cui quella piccante Peri-peri, il burro all’aglio sciolto, la blatjang di albicocche, un chutney perfetto anche con i formaggi, o la “leggen- daria” Monkey Gland, che si narrava fosse fatta con le ghiandole delle scimmie, seguendo la (strampalata) teoriadell’eternagiovinezzadi SergeVoronoff,mache invece, più prosaicamente, è fatta con cipolla tritata, aglio e zenzero, e una combinazione di, salsa di soia, senape, salsa Worcester, ketchup e vino.

RkJQdWJsaXNoZXIy MTg0NzE=