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72 Mixer / NOVEMBRE 2019 MIXABILITY Spirits all’International Spirits di Chicago e all’International Spirits Challenge in California. Abbiamo incontrato Alberto Vollmer Herrera, l’AD di Santa Teresa, quintagenerazionedi una famigliadi origini tedesche che ha iniziato a produrre rum 220 anni fa ed è oggi il pro- duttore del primo rumdel Venezuela, in una serata aMilano. Doveha letteralmentestregatotutti i presenti con lasola forza della sua incredibile storia. Perché anchenell’HoReCa si parla sempre più spesso di Csr, Corporate Social Responsibility, ma una storia come questa, che vede i proprietari impegnati in prima linea mettendo a rischio la loro stessa incolumità, è davvero unica. La storia inizia nel 2000 quando 400 famiglie occuparono i terreni dello stabilimento alla ricerca di un posto in cui vivere. Invece di cacciarli, l’azienda donò un lotto di terra e coordinò i lavori per la realizzazione delle loro abitazioni. L’AD DI SANTA TERESA, IL PRIMO RUM DEL VENEZUELA, PARLA DI UMANITÀ, SPERANZA, REDENZIONE, SPORT, ORGOGLIO E DI COME HA RISCHIATO TUTTO PER UNA GRANDE SPERANZA: TIRARE FUORI IL MEGLIO DALLE PERSONE di Anna Muzio Alberto Vollmer: il rugby, il rum e la Csr “sul campo” F acciamo rum, giochiamo a rugby”. Così si presenta l’azienda Santa Teresa, e potremmo aggiungere che fa entrambe le cose bene. Il mese scorso per il quinto anno consecutivo l’Alcatraz Rugby Club – squadra dell’azienda – si è confermata campione della National League of Rugby Clubs e più o meno nello stesso periodo al New York World Wine & Spirits Competition il Rum Santa Teresa 1796 guadagnava la medaglia d’ar- gento, dopo le due medaglie d’oro ottenute quest’anno “ Il progetto Alcatraz: rugby scuola di vita Come si contrasta la violenza delle gang? Parlando con loro e mettendoli a confronto nella stessa stanza. E insegnando loro il rugby. Per fidarsi del compagno e seguire le regole. Un approccio poco ortodosso, quasi folle, ma che sta alla base del Progetto Alcatraz . Una notte del 2003 tre ragazzi aggrediscono un uomo della sicurezza dell’azienda per rubargli la pistola. Subito catturati, si sentono fare una proposta: non saranno arrestati se lavoreranno gratis per tre mesi nella produzione. I tre accettano, dando il via al progetto che a oggi ha recuperato oltre 200 giovani da un passato criminale. Un circolo virtuoso che nella regione del Santa Teresa ha portato alla drastica diminuzione del numero di omicidi. Pilastri del programma sono l’istruzione, il lavoro e il rugby, capace di trasmettere rispetto, disciplina, lavoro di squadra, umiltà. Oggi più di 2000 bambini e ragazzi giocano a rugby nell’azienda che è diventata il luogo dove questo sport è maggiormente praticato in tutto il Paese. Dal progetto Alcatraz ne è nato un altro, battezzato Invictus , che ha portato il rugby ad essere praticato da oltre 300 detenuti in otto centri penitenziari, nell’ambito del loro programma di reinserimento sociale.

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