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rettamente alla fonte. C’è anche una fondazione, la Saison Culinaire, istituita per mettere in contatto produttori e di- stributori e rendere i prodotti della regione “riconoscibili”. RAPPORTI STABILI L’approvvigionamento diretto permette di instaurare rap- porti stabili, che consentono al produttore di focalizzarsi sulla qualità e la sostenibilità, potendo contare su entrate stabili e sicure. Come ci spiega Tuur Huijbregts della Ta- pijn Brasserie , un bistrò ricavato in una caserma dismessa: “C’è una birreria artigianale nel seminterrato con la quale collaboriamo per creare la nostra birra”. Quella di quest’an- no, leggermente amara e fruttata, si abbina alla cucina del bistrò, che ha in menu ricette estere (gazpacho, ramen, haloumi) realizzate con ingredienti locali. “Non ho tanti fornitori ma sono tutti del posto, non li cambioperché solidarietà,ospitalitàear- tigianalità sono le parole d’ordine. Il Limburgo ha tanti agricoltori sosteni- bili, a sud di Maastricht si trovaEijsden-Margraten, il “comune della frutta”. E la frutta è trasformata in sciroppi, vino e vlaai , il tipico dolce prodotto in ogni panetteria e prota- gonista a colazione. CUCINA A KM ZERO Nella ristorazione, dallo stellato (due in città e sei nella regione) alla panetteria (il Bisschopsmolen si avvale ancora del più antico mulino attivo dei Paesi Bassi) il focus è sul chilometro zero. Piatti semplici, ma che mettono in primo piano i formaggi o gli sciroppi, le marmellate, il vino o la birra ma anche carne e pesce d’acqua dolce locali. E il ristoratore si rifornisce di- Foto: Beinta á Torkilsheyggi DE BISSCHOPSMOLEN E (A FIANCO) LA VETRINA DELLA PANETTERIA CHE ANCORA LO UTILIZZA DICEMBRE/GENNAIO 2020 / Mixer 21 LA BRASSERIE TAPIJN CHE OFFRE BIRRA ARTIGIANALE E ALCUNI PIATTI CON INGREDIENTI LOCALI
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