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preferito ridurre il numero di uscite, ma non il loro livello qualitativo». Ora però qualcosa sembra essere cambiato. «In questi ultimimesi –osservaFigura–abbia- mo rilevato che i consumatori non hanno tanto aumentato le uscite esperienziali, quanto aggiunto occasioni di carattere funzionale cui, complice la crisi, avevano rinunciato in passato. Mi spiego meglio, portandounesempioconcreto: chi lavora evita più facilmente di portare con sé una pietanza preparata a casa, e per contro è più disponibile a consumare un pranzo veloce in un locale». XVI Mixer / DICEMBRE/GENNAIO 2020 PRANZO CHI SALE, CHI SCENDE L’analisi delle visite legate al pranzo in funzione dell’età degli avventori, rilascia una fotografia in bianco e nero. Da un lato, soffrono i Millennials, ovvero i ragazzi tra i 18 e i 34 anni. Dall’altro, crescono le fasce ai due poli opposti della scala anagrafica: in aumento sono infatti i valori registrati dai più giovani e dal pubblico over 50. CHIACCHIERE & VELOCITÀ Con un’incidenza pari al 28,2%, la socializzazione è il primo driver nella scelta di consumare un pasto fuori casa. A seguire di un’incollatura, il fattore “comodità/tempo” (27,5%) e la spinta edonistica (26,5%). Più a distanza, le motivazioni legate al lavoro (19,8%). Residuali, infine, risultano le voci “Non ho potuto/voluto cucinare” (8,6%) e “soddisfare un impulso di fame” (8,2%). 0-12 anni 50+ anni 13-17 anni 18-24 anni 25-34 anni 35-49 anni L’INCIDENZA DELLE VISITE LEGATE AL PRANZO PER ETÀ (dati in %) Fonte Npd Group 8,4 4,2 12,1 19,0 28,9 27,5 L’INCIDENZA DEL PRANZO SUL TOTALE DELLE VISITE DELLA RISTORAZIONE COMMERCIALE (dati in %) Luglio 2017 - Giugno 2018 Luglio 2018 - Giugno 2019 15,4 15,6 Servizio veloce Altro Servizio completo LA DISTRIBUZIONE DELLE VISITE LEGATE AL PRANZO PER CANALE (dati in %) Fonte Npd Group 31,0 3,8 65,2
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