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GUIDATI DALL’EDONISMO Nella scelta di consumare uno snack fuori casa, prevale nettamente l’edonismo (42%), che registra qui valori molto più elevati rispetto alla media della ristorazione commerciale (28,8%). A seguire, pari merito, motivazioni di carattere più funzionale (comodità/tempo; 24,4%) e la spinta alla socializzazione (24%). Più distanziata, l’esigenza di soddisfare l’impulso della fame (15%). Fonte Npd Group XXII Mixer / DICEMBRE/GENNAIO 2020 BREAK in fatto di snack sono state protagoniste di una profonda virata verso il salato. Sulla scorta di una maggiore attenzione riposta verso le indicazioni dietetiche e salutistiche, sempre più avventori striz- zano infatti l’occhio alla filosofiadel free from edello sugar free , limitando il consumo di dolci, a tutto vantaggio di altre tipologie di prodotti». E i numeri confermano la tesi. «Se si analizzano le referenze più richieste – afferma Figura –, emergono due tendenze contrapposte. Da un lato, il calo dei prodotti dolci da for- no, che pure continua- no a pesaremolto sulle comande: si collocano infatti in seconda po- sizione, subito dietro il classico caffè. Dall’altro lato, la crescita delle bevande dolci gasate, che per vocazione rap- presentano un ideale complemento proprio al salato». Un mix più che positivo per il bu- siness: focacce, pizze e tramezzini infatti generano me- diamente una spesa maggiore rispetto a quella indotta da brioche e torte. LONTANO DAI PASTI Un altro contributo all’exploit dello snack arriva dal ritorno al passato nell’approccio alla categoria. «Negli anni scor- si – chiarisce Figura – il maggiore consumo di spuntini è stato spesso correlato al fenomeno della sostituzione di questi ultimi con il pasto. Oggi, invece, lo snack torna a rappresentare un’occasione a sé stante, aggiuntiva quin- di rispetto al momento del pranzo». Un trend positivo, che promette di avere riflessi positivi per il futuro. «Com- plessivamente – conclude Figura – le prospettive per lo snack sono di un generale consolidamento». IL BAR SI CONFERMA IL RE Il canale privilegiato per il consumo di snack resta il tradizionale bar, che pesa per quasi la metà delle visite legate a questa categoria. A seguire le gelaterie, che scontano la battuta d’arresto dei gelati, penalizzate da un anno meteorologicamente non favorevole. CRESCE IL TAKE AWAY Con un incremento del 13%, si fa largo il consumo di snack fuori dal locale in cui è avvenuto l’acquisto. Il trend ben si sposa con il ritorno della snackizzazione, la tendenza a mangiare fuori casa più spesso, ma assumendo minori quantità di cibo. Lo snack torna insomma ad essere un intermezzo veloce, adatto al take away. Fonte Npd Group L’ANDAMENTO DELLA SPESA LEGATA ALLO SNACK (dati in milioni di euro) Luglio 2017 – Giugno 2018 Luglio 2018 – Giugno 2019 4.974,9 5.450,8 Luglio 2017 – Giugno 2018 Luglio 2018 – Giugno 2019 9,0 9,6 L’INCIDENZA DELLO SNACK SUL TOTALE DELLA SPESA DELLA RISTORAZIONE COMMERCIALE (dati in %)
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