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23 Febbraio 2020 Come ti sei avvicinata alla Latte Art? È successo nel 2014, quando ho iniziato a lavorare con Carmen Clemente al Barlady café aMilano. Lei mi ha dato le basi, mi ha insegnato a fare un’ottima montatura del latte ad esempio, per utilizzare il ser- vizio con Latte Art, Choco Art e painting. Ho pensato di seguire un corso e nel 2015 ho fatto il primo da Luigi Lupi [il “papà” della Latte Arte e co-fondatore del Latte Art Grading System, ndr ] e mi sono innamorata della disciplina, forte anche del fatto che Lupi mi aveva incoraggiata ad allenarmi, vedendo inme del talento. Ma all’inizio era difficile trovare il tempo perché il bar eramolto incentrato sulla ristorazione. Qual è stata la svolta? Nel 2016 ho avuto un grosso problema di salute, un embolo polmonare. Ho dovuto fermarmi. Non potevo lavorare ma non riuscivo nem- meno a stare ferma: da lì è iniziato il vero allena- mento. In che consisteva? Usavo 80 litri di latte e 3,5/4 chili di caffè tutti i gior- ni, spesso stavo al bar fino a mezzanotte o alle due o tornavo alle 4 del mattino. All’allenamento ho dedicato il mio tempo libero. Però questo ha fatto sì che sviluppassi il mio talento, non è facile lavorare con la lattiera. Se fos- si stata bene non avrei potuto allenarmi così. E mi ha aiutato tanto a dare un senso, a 26 anni con un polmone collassato vivere quello che può provare un anziano è stato tremendo, ero persa, avevo bi- sogno di qualcosa che mi desse la voglia di alzarmi la mattina. La Latte Art mi ha aiutata a uscire da un periodo nero. Inquestoperiodohai ancheelaboratoquel tuostile personalissimo. Certo, mi ha aperto le aspettative in tazza, anche se ho sempre cercato di fare disegni che mi apparte- nessero, tutto ciò che disegno mi rappresenta o mi è venuto spontaneo e naturale. Come lamaternità, la prima figura realizzata per il mio secondo campionato italiano realizzata dopo la nascita di mio figlio. In pedana faccio cose che mi caratterizzano fin da subito. “La Latte Art al bar è utile per fidelizzare il cliente, è quel piccolo dettaglio in più, oltre alla qualità in tazza, che ti fa distinguere” SINISTRA Manuela Fensore durante la gara Latte Art →
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