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97 Febbraio 2020 GALEOTTO FU… L’AVVOCATO Ma ecco che nella nostra storia spunta l’Amore, e lo fa sotto le spoglie di Sieglinde, figlia di Konrad, che decide di infrangere le tradizioni del- la sua gente dopo l’incontro con Paolo Foradori, famiglia di vignaioli, un futuro già scritto da avvocato: è un colpo di fulmine, che porta due famiglie con vigneti sui versanti opposti della Val d’Adige ad unirsi, dando vita ad un unicum. La dotemaschile furono i masi diMazon, dove sul finire del XIX secolo Ludwig Barth vonBarthenau, carismatica figura di cattedratico/ innovatore, impiantò per la prima volta il Pinot nero, una novità asso- luta per l’Italia. In quel momento l’aziendaHofstätter ha un netto van- taggio competitivo: Gewurztraminer da una parte della valle, esposto a est intorno al maso Kolbenhof, in pieno sole, con forte escursione termica e terreni argillosi e calcarei, asciutti. Pinot nerodall’altrapartedellavallata, esposizioneadoccidente, correnti d’aria tiepide dal Garda e una protezionemirata dalle corren- ti d’aria fredda del Nord. Una posizione tuttora inimitabile per quel vitigno. Alle dotazioni naturali, comunque, vengono in pochi anni af- fiancate le conoscenze tecniche, è infatti ancora a Paolo Foradori che si deve l’introduzione della coltivazione a Guyot dalla Francia, in unmo- mento in cui la pergola trentina era (ed è, tuttora) regina incontrastata. Unamaniera di allevare il Pinot capace di estrarne il meglio, in termini di purezza di frutto e conservazione delle caratteristiche del vitigno. Ora, se si eccettua la – comunque clamorosa – esperienza di pro- duzione del Riesling inMosella, mediante l’etichetta Dr. Fischer - Hof- stätter, sono circa 50 gli ettari suentrambi i versanti della valle, suddivisi in cinquediversimasi, un’altitudine che varia tra i 250 e i 750metri, con inpiù l’esperienza di viticoltura eroica delmasoMichei, 823metri slm. CRU ALLA FRANCESE Maè soprattutto lavisione identitariaadavereattecchito, datochedopo anni di persistenza nella vinificazione separata e nella valorizzazione della singola particella, finalmente anche il disciplinare lo ha recepito: se in etichetta si indica il nome della vigna, il vino deve effettivamente provenire soltanto da quella. È, in embrione, il concetto di cru francese, un’indicazione che è sia tutela nei confronti del consumatore che, da un punto di vista aziendale, motivo di orgoglioper una vision adottata da piùdi 60 anni. La cantina, guidata dalle sapienti mani di Martin Foradori Hof- stätter, figlio di Paolo, vive ora un momento di grande spolvero, con- fermata dai recenti assaggi delle nuove annate. La vendemmia 2019 fa già presagire un Gewurztraminer di qualità storica, un Sauvignon altrettanto scintillante ed un Pinot Nero che, nonostante le difficol- tà, garantirà, dopo l’affinamento, un notevole standard qualitativo. Sono tanti – al solito – i progetti in cantiere, tra cui due che riguardano il Pinot nero in purezza, (uno esclusivamente da Maso Michei, gustosissimo), ma gli assaggi di Barthenau vigna S. Urbano e Vigna Roccolo 2016 confermano che la storia di Hofstätter è an- cora in fase di scrittura, e che alcuni, luminosi capitoli sono ancora da venire. ❁ La locanda Schwarzer Adler (Aquila Nera), accoglieva i viandanti per una pausa di ristoro, affiancando alla cucina di Maria il vino della casa.

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