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17 Marzo 2020 La filiera corta ha molti vantaggi ma anche qualche criticità. Tra i primi vanno citati elementi oggettivi del prodotto come qualità e freschezza e elementi soggettivi del produttore, principalmente il rapportofiduciario. Tra le seconde la scarsa reperi- bilità del prodotto ed il basso contenuto di servizio. RISTORAZIONE E TERRITORIO La tradizione è il fattore più attrattivo chemotiva la scelta di un’insegna e di un locale. Cambiano gli stili di consumo dei cittadini sempre più attenti alla qualità e provenienza dei prodotti che ordinano fuori casa: otto consumatori su dieci sono al corrente del fatto che i ristoranti che frequentano abitualmente utilizzano prodotti del territorio. Sono gli stessi ristoratori o il personale di sala a fornire le informazioni. Secondo una indagine Fipe, il 50% degli intervistati, cerca e trova nei locali che frequenta un’ampia offerta di prodotti del territorio, preparati con ricette classichema non solo. Il ristorante è an- che luogo di scoperta, il 90,7% dei clienti confessa di essersi fatto tentare da piatti nuovi emai provati, mentre il 60,5%ammette di andare al ristorante an- che per affinare il proprio palato. Tutti, o quasi, con- cordano, però su un punto: è fondamentale sapere ciò che si mangia, e il ruolo del personale di servizio per la presentazione e illustrazione dei piatti viene fuori inmodo evidente. Il 68,1%dei clienti quando entra al ristorante, per prima cosa si informa sulla provenienza geografica dei prodotti, il 58,5% sui valori nutrizionali dei piatti e il 54,5% sull’origine e la storia di una ricetta. LA RETE DEI RISTORANTI ITALIANI NEL MONDO A proposito di filiera italiana quello dell’Italian sounding è un problema di proporzioni crescenti: non sembrano diminuire i casi di plagio all’estero dei marchi dei principali ristoranti e delle pasticce- rie italiane più note. Nel mondo c’è una rete di oltre 2.200 veri ristoranti italiani. Diciamo veri perché è noto che i ristoranti all’italiana sono molti di più, forse ad- dirittura 60 mila. L’italian sounding non riguarda, dunque, solo i prodotti agro-alimentarima la stessa cucina italiana. Questi 2.200 ristoranti hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento “Ospitalità Italiana” at- traverso il quale il nostro Paese certifica che si trat- ta di ristoranti che utilizzano prodotti italiani e si ispirano ad autentiche ricette italiane con una forte enfasi sulle cucine del territorio. La presenza è diffusa ovunque, dall’Europa all’Oceania, e mostra una capacità di contatto stra- ordinaria. Si tratta di almeno 90milioni di contatti all’anno. Grande presenza in Francia, Germania, Re- gnoUnitoma anche Spagna, Olanda e Belgio. Il pri- mo Paese per numero di ristoranti certificati sono gli Stati Uniti d’America e la pima città è New York. Importante la presenza di autentici ristoranti ita- liani a San Paolo del Brasile e a Tokyo. ❁ AREA RIM % COPERTI % Europa UE 728 32,8 73.927 29.5 Asia e Oceania 516 23,3 49.450 19.7 Ameria del Nord 464 20,9 61.88 24.6 Ameria Latina 291 13,1 32.631 13.0 Altra Europa/Medio Or./Africa 219 9,9 33.029 13.2 Totale 2.218 100 250.875 100 68,1 % DEGLI INTERVISTATI si informa sulla provenienza geografica dei prodotti 58,5 % DEGLI INTERVISTATI è interessato alle caratteristiche nutrizionali della ricetta 54,9 % DEGLI INTERVISTATI apprezza conoscere il nome dei produttori 54,5 % DEGLI INTERVISTATI è interessato alle origini e alla storia del piatto che sta assaporando Fonte: dati estratti il 19 Nov 2019 14:47 UTC (GMT) da I.Stat IL VALORE DELLA FILIERA AGRO-ALIMENTARE ITALIANA 34,1% ristorazione 19,0% distribuzione (stima) 21,5% industria 25,4%agricoltura I RISTORANTI ITALIANI NEL MONDO
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