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28 Pubblico esercizio Mixer musica alta nelle orecchie e un bambino che lo urta rischiando di far cadere tutto, ma resta sorridente”. Carlo Luardi e Federico Culpo gestiscono il Cost, meeting point di Milano. “In un locale come il nostro il servizio è sumisura emolto curato, e la pre- senza in sala dei titolari e del direttore, è fondamen- tale. Il personalehabisognodi affiatamento”, conclu- de GiuseppeGrasso , titolaredel JazzCafèdiMilanoe della catenadi uramakerienippo-brasilianeBomaki. “Sviluppiamo il rapporto umano con ogni singolo dipendente per creare un ambiente lavorativo uni- tario, collaborativoe familiare che rendapiùprodut- tivo e sereno il business che portiamo avanti. Siamo tutti coinvolti nel far funzionare bene ogni aspetto del lavoro quotidiano: dalla gestione del magazzino al rapporto con la clientela, e per questo dobbiamo essere una squadra che agisce ognuno in supporto dell’altro. Essendo oramai in tanti, abbiamo anche un consulente del personale interno che si occupa di ogni aspetto burocratico e amministrativo, così come abbiamo anche un responsabile che gestisce i turni e le richieste di ogni dipendente che opera nell’ottica di assecondare il più possibile le esigenze di ognuno”. L’approccio è quello del dialogo: “Ascol- tiamo, cerchiamo di capire e prendiamo provvedi- menti in base alla gravità della cosa. Abbiamo delle telecamereposte inpunti caldi del locale agendonel pieno rispetto della legge e del Codice della Privacy e confidiamo che agiscano anche come deterrente”. È stato anche introdotto un controllo ran- domsulleborsedel personale. “Seneoccupano i no- stri addetti alla sicurezza ed è ben accolto da tutti i nostri collaboratori. Questo, dopo che in passato ci sono stati alcuni furti dal magazzino. Per le mance, sono gli stessi dipendenti che designano uno di loro come responsabile che le distribuisce fra tutti ogni tot di tempo (sempre deciso in modo autonomo, ndr). In questo modo gli diamo fiducia responsabi- lizzandoli”. COSA DICE LA LEGGE Secondo una sentenza della Corte di Cassazione (la n. 1634/2019), la massima sanzione non si applica qualoraundipendente venga sorpresoa rubarebeni aziendali. L’imputabilità della giusta causa di licen- ziamento va valutata con rispetto dei criteri di pro- porzionalità relativi alla gravitàdella colpa e intensi- tà della violazione della buona fede contrattuale. Se l’esiguità dei beni sottratti non è di per sé sufficiente per comminare la sanzione massima da parte del datore di lavoro, di per sé sproporzionata rispetto al fatto, risulta fondamentale la gravità della condotta posta in essere dal lavoratore. La valutazione inordine alla ricorrenzadella giustacausaeal giudiziodi proporzionalitàdella san- zione espulsiva, deve essere operata con riferimento agli aspetti concreti afferenti alla natura e alla utilità del singolo rapporto, allaposizionedelleparti, al gra- dodi affidamentorichiestodalle specifichemansioni del dipendente, al nocumento eventualmente arre- cato, alla portata soggettiva dei fatti stessi, ossia alle circostanze del loroverificarsi, aimotivi e all’intensi- tà dell’elemento intenzionale odi quello colposo. ❁ IL DECALOGO ➀ Fornire e applicare subito le regole del luogo di lavoro ➁ Informare i dipendenti sugli effetti di un furto ➂ Effettuare l’inventario più di una volta al mese ➃ Installare delle telecamere di sorveglianza ➄ Impiegare investigatori privati e non avvisare di indagini in corso ➅ Raccogliere suggerimenti anonimi ➆ Creare un ambiente positivo e gratificante ➇ Intraprendere azioni legali contro ogni furto ➈ Individuare un collaboratore fidato ➉ Contattare la polizia SINISTRA Paolo e Francesco Battaglia del brand Costez, Lello Mascolo del SoSushy & Sound, Lina Danese di Bowling Seventies, Federico Culpo e Carlo Luardi del Cost Milano, Giuseppe Grasso titolare del JazzCafè e del Bomaki INFO www.axerta.it www.ponzi.it www.dogma.it www.infedelta.net www.investigazioniares.it
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