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57 Marzo 2020 Mixability Tattoo-mania è boom inchiesta / La moda dei tatuaggi non accenna a stemperarsi. Anzi. Il rischio è quello di lasciarsi prendere letteralmente… la mano! Consigli e riflessioni di Nicole Cavazzuti → I n linea con lagenerale tendenza italiana, nonaccennaadiminu- ire la passione dei bartender per i tatuaggi. Al contrario: cresce il numerodi tattooaddicted, barlady incluse. Paradossalmente, forse oggi è più raro imbattersi in un barman privo di disegni sulla pel- le che il contrario. E la mania impazza al punto che molti confessano di essere tentati dall’idea di decorarsi anche parti visibili come mani e collo. Legittimo, ci mancherebbe. Ci permettiamo però di suggerirvi di ponderare con serietà le conseguenze. Un tattoo è per sempre, rimuo- verlo non è facile: posizionato dove non si può coprire potrebbe osta- colare in futuro la vostra vita professionale. SCENARIO Che il tattoo sia ancoraun temadelicato loabbiamoverificatodi prima persona, ricevendopiùdi uncortese rifiutoapartecipare aquest’inchie- sta. A scanso di equivoci: oltre che da prestigiose catene internazionali d’hotel (prevedibile), i no sono arrivati pure da cocktail bar di quartieri della movida di città come Milano. Il tono delle risposte? “Grazie, ma l’argomento non è in linea con il nostro target di riferimento e con lafilosofiadel locale. Questione di grooming (ovvero di stile di abbigliamento, look, pettinatura etc)”. Non c’è da stupirsi. La filosofia, la clientela e la proposta di un locale sono elementi determinanti quando si parla di tatuaggi. Come osserva GianlucaAmoni, espertodi start up, ideatoreebarmanagerdelMixo- logy Bar diMilano : “Format e target di riferimento influenzano la per- cezione del tattoo nei gestori come nei clienti. Chi punta su tradizione e classicità disorienterebbe l’avventore se il personale avesse mani, SINISTRA Gianluca Amoni bar manager del Mixology Bar di Milano

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