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58 Mixability Mixer polsi, collo e/ o viso tatuati. Chi invece desidera attirare una clientela variegata (ipotizzando che il bar sia frequentato da un popolo di av- ventori eterogeneo) farebbe bene ad assicurarsi invece che il team di collaboratori rappresenti stili, look, razze e sessi diversi. E gli esempi potrebbero continuare all’infinito…”. Siamo d’accordo. Del resto, chi di voi ricorda il motto dell’al- bergatore César Ritz? “Siamo signore e signori al servizio di signore e signori”. Non dimenticatevelo. “Il personale stabilisce il tono e lo stile di unbar incarnando il comportamento e il look che vorrebbe daparte degli ospiti. Deve quindi seguire delle regole”, chiarisce il celeberrimo bartender JimMeehan, da poco in libreria con il saggio Il manuale di Jim Meehan (Readrink). Quindi se è vero che oggi in molti street-bar notturni e speakeasy si permette ai barman di mostrare i propri tattoo (e a volte li si sollecita in tal senso), ricordatevi che non sempre è con- sentitoesibirli. Al contrario, sonoprobabilmentepiùnumerosi i gestori che non assumono collaboratori tatuati in zone visibili. LE TESTIMONIANZE DELLE BARLADY Giovanna Rizzitelli, barista del Caffé Leopardi (aperto dalle 7 alle 22) di Milano , al lavoro non può esibire i tatuaggi perché il padre, titolare dell’attività, non li tollera. “Un bar di successo si basa sulla cultura della Se è vero che oggi si permette a molti barman di mostrare i propri tattoo, ricordatevi che non sempre è consentito esibirli. ITALIANI E TATUAGGI Ben 7 milioni di italiani, più donne che uomini, vantano almeno un tattoo sulla pelle. E se i fan più accaniti sono gli adulti tra i 35 e i 40 anni, crescono notevolmente i minorenni con tatuaggi (sfiorano l’8%). Quando fanno il primo disegno sulla pelle? A 12 anni. (dati Unioncamere) SOPRA Fabrizio Tanglota Foto Gianluca Scerbo

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