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45 Aprile 2020 Anna Muzio ha scritto con Andrea Cuomo “Mondo Caffè. Storia, consumo ed evoluzione di un’invenzione meravigliosa” (ed. Cairo, I libri de Il Golosario) e ha un magazine online, www.coffeando.it NON FA MALE, ANZI PROTEGGE Partiamo dal cuore. Una metanalisi (comparazio- ne di studi pubblicati) del 2017 su Expert Review of Cardiovascolar Therapy evidenzia chiaramente che nonsolo3-5 tazzeal giornononaumentano il rischio cardiovascolare, ma agiscono da fattore protettivo in individui affetti da elevata pressione arteriosa o affetti damalattie cardiovascolari o diabetemellito. Positiva anche l’influenza sul diabete di tipo 2, il più diffuso e tipico dell’età matura. Studi epide- miologici suggeriscono che bere 3-4 tazze di caffè al giorno diminuisca del 25% il rischio di sviluppare questamalattia rispettoal rischioche corronocoloro che consumano 0-2 tazze al giorno. Passando a uno dei mali più diffusi delle no- stra epoca, il tumore, occorre fare dei distinguo, ma certamente anche in questo caso il caffè esce con la fedinapenalepulita. Tanto che l’International Agen- cy for ResearchonCancer l’ha recentemente inserito tra gli agenti “non classificabili come cancerogeno per gli umani”. Con buona pace delle autorità della California Anzi, per alcuni particolari tipi di tumore, co- me quelli alla bocca, alla faringe, al colon, al fegato, allaprostata, all’endometrio (il rivestimentodell’ute- ro) sembra addirittura esistere una relazione inversa tra tazzina e rischio di tumore. La presenza di antiossidanti sarebbe ciò che rende il caffè così benefico, tanto che il suo consumo ha effetti inversamente proporzionali allamortalità sia per una recente metanalisi di 40 studi pubblica- ta su European Journal of Epidemiology sia per uno studio durato 13 anni pubblicato su The New Jour- nal of Medicine . Il loro ruolo consiste sia nell’isolare i dannosi radicali liberi presenti nell’organismo sia nell’aiutare a riparare il DNA e mantenere in salute le cellule. Buonoper tutti dunque?Cautela è consiglia- ta a chi soffre di ansia e di insonnia, mentre la dan- nosità per chi ha la pressione alta è stata negata da molti studi. Infine, uno studio americano del 2019 con- siglia di non berlo a stomaco vuoto per non aumen- tare i livelli di stress. La mattina pollice in su a caffè o cappuccio e brioche, dunque: ma noi italiani lo sa- pevamo già da tempo. ❁ I “TEMPI” DELLA CAFFEINA La caffeina viene assorbita rapidamente e completamente dall’organismo. Gli effetti stimolanti possono insorgere da 15 a 30 minuti dopo l’ingestione e permangono per alcune ore. Negli adulti sani il tempo che l’organismo impiega a eliminare il 50% della caffeina è di circa quattro ore, con oscillazioni dalle due alle otto ore Fonte: EFSA La mattina pollice in su a caffè o cappuccio per fare il pieno di antiossidanti.

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