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117 Aprile/Maggio 2020 GUIDARE LA MANO DELL’ALLIEVO Nella vendita si è ampiamente lasciato intendere che queste nuove formule avessero la stessa efficacia di quelle convenzionali, indipen- dentementedal temadella formazione. Una supposizione amioavviso erronea, che sottolinea il punto focale dell’intera questione: l’efficacia della formazione digitale nel nostro settore è inversamente proporzio- nale alla fisicità degli oggetti trattati. Piùun tema necessita di una parte manuale,meno si presta a essereportatoon-line. Per esempio, un corso per baristi è un’attività di formazione che richiede normalmente una strettissima alternanza tra la teoria e la pratica. Tipicamenteunpercorsodedicatoal barista, soprattuttonell’ap- proccio base, si basa su brevi momenti di spiegazione dei concetti a cui seguono immediatamente esercitazioni pratiche. Questo perché è ne- cessario applicare la teoria appena spiegata con l’obiettivo di perfezio- nare i gesti tecnici e, attraversounesercizio ripetuto e controllatodall’i- struttore, costruire degli automatismi. Molta della formazione erogata a livellobase, chedeve avere un impattopratico sullaquotidianitàdegli allievi, soffre di questo limite: il maestro deve letteralmente guidare la mano dell’allievo. Naturalmente, spostandosi a temi più avanzati, in cui le basi sonoormai acquisite, anche i contenuti si prestanomaggior- mente a essere trattati a distanza. In definitiva, da queste considerazioni è facile comprendere quanto sia rilevante non deludere le attese degli allievi proponendo- gli corsi su temi che non si prestano a essere portati sul digitale. Farlo significa creare una frustrazione tale da rischiare di vanificare l’atten- zione che si è finalmente creata sulle attività on-line. Queste possono essere un formidabile mezzo di sviluppo delle competenze personali, una risorsa di cui ilmondodel caffè italianoha estremamente bisogno. IL RUOLO DEI FORMATORI Inquestosensoritengodoverosocheognunodi noi formatori si approc- ci al digitale conestrema attenzione: facendoneunuso serioe adeguato ai contenuti, questopotràdefinitivamente affermarsi comeunulteriore e prezioso canale di erogazione dei corsi. Al contrario, un uso acritico delmezzo lo farà percepire come una risposta temporanea a una situa- zione di emergenza, qualificandolo come un inefficace succedaneo alla formazione svolta in aula. ❁ tempo libero. Le modalità digitali sono infatti diventate quasi l’unica opportunità per evitare il completo isolamento sociale e per sentirsi ancora parte di una comunità. DUE FASI ON-LINE Nell’affermazione del digitale come definitiva parte integrante delle nostre vite, anche la formazione nel settore del food and beverage si è ricavata un proprio spazio. In carenza della possibilità di condurla nel- le classichemodalità d’aula, non pochi formatori si sono affidati a una maggiore presenza on-line o l’hanno rafforzata qualora già attivi. È a ben vedere un fenomeno che ha conosciuto però due passaggi distinti, determinati nella loro temporalità e ben separati in base agli obiettivi dichiarati dagli stessi professionisti. All’inizio dellemisure di contenimento c’è stato chi ha sempli- cemente iniziato a utilizzare il mezzo per condividere una parte della propria competenza: l’ha fatto quindi in modo gratuito qualificando i propri interventi digitali, webinar e quant’altro, come momenti di divulgazione con l’obiettivo di contribuire a mantenere la coesione della cosiddetta coffee community. È stata soprattutto un’operazione di conforto sociale, unmodo per non perdersi di vista, nonché una via per garantire al proprio business una visibilità minima. Successivamente a questa prima ondata tutto sommato deter- minata da un’encomiabile resilienza, a mano a mano che si compren- deva che lemisuredi contenimento si sarebberoprolungatenel tempo, sono iniziate a comparire le prime attività esplicitamente dichiarate come formazione on-line. Si èpassati quindi dallaproposizionedi con- tenutimeramentedivulgativi alla vera epropria venditadi corsi digitali (o in formula mista: una digitale nell’immediato, una parte in aula al termine dell’emergenza). Le attività on-line possono essere una risorsa di cui il mondo del caffè italiano ha estremamente bisogno.
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