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120 Professione Mixer Il bar sostenibile non è più rimandabile marketing e comunicazione / Anche se al momento abbiamo un’altra grande preoccupazione, l’ambiente continua a gridare, e i consumatori pretendono le giuste soluzioni dalle aziende. Oggi ancora di più. di Roberta Parollo N ella grave situazione di questomomento, tutto il mondo si fo- calizza verso la contingenza straordinaria della pandemia, e sembra che il grande problema degli ultimi anni – il disastro ambientale e la conseguente emergenza climatica – siano passati in secondo piano. Addirittura c’è unmormorio continuo che ci dice che l’ambiente stia piano piano guarendo, grazie alla nostra inattività: animali che si riappropriano dei loro spazi, il buco dell’ozono che si riduce, minore presenza delle polveri sottili, aria migliore. A ben vedere, è l’effetto positivo paradossale di questa pande- mia tragica: materia su cui riflettere. Il disastro ambientale e il cambio climatico però stanno facendo molte più vittime del virus nel mondo, e tante di più ne faranno, ma al momento le uniche notizie che si ve- dono al proposito sono quelle positive del calo delle emissioni, dovute al calo dei trasporti e dei nostri movimenti. Attenzione, però: un sondaggio Ipsos fatto nel mese di Marzo 2020 ci rivela che ben il 46% delle persone adulte intervistate è inten- zionato a cambiaremarca e insegna se le aziende lo deludono nei loro comportamenti sociali, ambientali, culturali e politici. Questonumero era 37% un anno fa. I consumatori in questi tempi sono diventati più sensibili, o più intolleranti, se volete, alle aziende che non si compor- tano secondo i loro valori. SONO I CLIENTI CHE LO CHIEDONO A GRAN VOCE Dall’estate scorsa abbiamo recepito lenormative europee sullaplastica monouso, che costituiscono il 49%dei rifiutimarini: sononote a tutti le drammatiche immagini delmare pienodi plastica, degli uccellimarini e dei cetacei chemuoionoperché i loro stomaci sonopieni di sacchetti, tappi, bottigliedi plastica. Nonpossiamopensare chequeste immagini non impattino sulle emozioni dei nostri clienti, e sullemotivazioni per cui scelgonomarche ed insegne. Il numerodi consumatori che scelgonoprodotti abasso impatto ambientale è, infatti, in continua crescita, anche durante questa pan- demia, così come la preferenza versoprodotti e brand ecosostenibili in senso più ampio, quindi fair-trade, ‘a km zero’, con packaging compo- stabile, con filiera corta e così via. LA CREDIBILITÀ È ESSENZIALE Ecco perché aprire un bar o ri-posizionare un bar come eco-friendly, green e sostenibile potrebbe rivelarsi una buona idea, anche se non esattamente semplice nella realizzazione. Alla riapertura degli esercizi, che speriamo avvenga presto per tutti, potrebbe essere un modo interessante per accelerare la ripresa, grazie ai suoi risvolti sulla comunicazione social, ad esempio, o sulla percezione dei clienti e la loro fidelizzazione. →
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